Salviamo Ester da babbo Matteo

La figlia usata da alibi per Consip

“Non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire". Inizia così, con una citazione di Calvino, il capolavoro letterario di Matteo Renzi Avanti, e intuisco che ha ragione lui fin da subito : ho conservato lo scontrino d'acquisto del libro perché mi sono detta "potrebbe servire" e in effetti mi servirà per farmi rimborsare i 16 euro dal libraio. Dopo aver lettoAvanti fino alla fine poi, è chiaro che di cose che possono servire a Matteo Renzi, in questo libro, ce ne sono parecchie e tutte buttate lì per ribadire che lui è scout e uomo di stato, burattino e burattinaio, Mr Bean e Mr President. Che l'uomo solo, autoritario, accentratore al comando degli ultimi giorni di presidenza in realtà, è una nostra impressione. Abbiamo frainteso.

▶NELLE continue oscillazioni di linea degli ultimi mesi ora Matteo Renzi torna ad evocare lo spirito del Lingotto, l’assise di Torino con cui dieci anni fa Walter Veltoni ha lanciato la nascita del Pd. Parlare di un partito che, nella sua prima versione, si proponeva a vocazione maggioritaria per Renzi è soprattutto un modo per tenere a distanza, al momento, il progetto di un nuo- vo contenitore a sinistra del Pd a cui sta lavorando da mesi l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. "Prendiamo lo stile di Veltroni e i contenuti del Lingotto, il Pd di allora pensava a un centrosinistra che promuove la crescita, idee ancora efficaci", sostiene il segretario dem mentre presenta il suo libro in centro commerciale alla periferia di Roma. Non manca un passaggio sul governo, giusto il tempo di chiarire che sul rinvio della legge sullo Ius soli: "Io sto con Gentiloni, non lo attaccherò mai". Al centro della scena, però, rimane sempre lui, Matteo, col suo ego ingombrante, che dice di se stesso: "Ora si discute il mio carattere è da cambiare? Mi va bene tutto, ma non ci facciamo un referendum, ho già dato, non ne parliamo fino al 2028”.