Il Fatto Quotidiano

Trucchi e segreti di chi decide i best seller estivi

Editoria La lettura fa parte del rituale delle nostre vacanze e il libro che portiamo in spiaggia – vogliamo esserne certi – deve piacerci. Ma chi decide cosa troviamo sugli scaffali?

- » ALESSIA GROSSI

Ma quale fascette e quale marketing, sotto l’ ombrellone “funziona il passaparol­a”. A sancire il vero vincitore delle classifich­e estive è – per la casa editrice Garzanti – la direttrice della narrativa, Elisabetta Migliavada, che si dice certa che “chi va in vacanza con un libro vuole essere sicuro che gli piaccia, e per questo si fida soltanto di parenti e amici”. Con due titoli ristampati rispettiva­mente cinque volte in un mese e mezzo, e due in un mese: Eppure cadia

mo felici di Enrico Galiano (11esimo nella classifica Bestseller libri) e Le mamme ribelli non hanno paura di Giada Sundas, da Garzanti spiegano che “il lavoro sta a monte”, e che inizia ben prima dell’estate, “con un lancio mirato ai lettori del libro in questione” perché lo richiedano in libreria. Il resto va da sé. “In estate, chi l’ha letto lo consiglia agli altri e il titolo prosegue sulle sue gambe”. Nessuna “distribuzi­one particolar­e, né scelta di librerie ad hoc sulla spiaggia o rinforzi in autogrill – conclude Migliavada –e a volte i titoli che non ti aspettavi si leggono anche nei mesi estivi, come per il libro sul latino di Nicola Gardini. Anche se – confessa – un saggio certo non lo si lancia a fine giugno o a inizio luglio”.

UN SAGGIO NO, ma qualcosa che non somigli al genere di narrativa da battigia in questa classifica di inizio luglio c’è ed è il nuovo di Carlo Revelli, autore già sui generis con Sette

brevi lezioni di fisica che entra nei primi dieci più letti con

L’ordine del tempo (Adelphi), che se di mistero si tratta, è un mistero “fisico”, niente a che vedere con “scovare l’assassino”. Ma pur sempre un’enigma, direte, un po’ come l’idea di marketing che si cela dietro alle scelte della casa editrice che lo pubblica, di cui il direttore marketing preferisce non parlare.

Certo, invece, non ci vuole un detective per capire le ragioni delle vendite esponenzia­li di storie d’amore, gialli, thriller e commissari nei mesi caldi. Che si chiami Montalbano o Ricciardi, un po’ di pepe sul sale delle vacanze ci sta sempre bene. Infatti, – checché ne dicano all’Einaudi – “nessun marketing mirato per l’estate, Maurizio De Giovanni (terzo in classifica in poche settimane con Rondini

d’inverno, ndr), è il caso più eclatante della nostra politica d’autore: è un successo a ogni libro, esula da qualsiasi cam- pagna estiva, che tra l’altro non facciamo”, i successi del suo genere rendono ancora più chiaro – se ce ne fosse bisogno – che l’epoca dell’anno in cui si lancia un libro sia già di per sé marketing.

E a proposito di detective, Camilleri insegna con La rete di protezione

(Sellerio) primo in classifica per il mese di giugno e terzo per quest’inizio luglio, che la stagione non conta solo se sei Montalbano, e neanche troppo il genere. Ma che forse, anche in questo caso, rafforza e accelera le vendite.

A dividere i due thriller in classifica a luglio è tornato il vincitore del Premio Strega, sceso dal podio nelle ultime settimane del mese scorso, Paolo Cognetti con Le otto

montagne (Einaudi) da portarsi al mare. Complici anche i Festival estivi a cui va a presentare il libro, soprattutt­o quelli in montagna, appunto, proprio perché – sp i e ga n o dalla casa editrice torinese “lasciamo che gli autori vadano da sé”.

Festival, arene estive, presentazi­oni a bordo piscina, quindi, continuano a essere molto efficaci. Anche se alla fine, il libro estivo resta quello di genere: “Lo vediamo empiricame­nte, dai dati. I lettori in estate cercano nel nostro catalogo i libri d’evasione – racconta Giuseppe Stazzeri, direttore editoriale di Longanesi – è un dato classico”. “È il rituale della vacanza, e la lettura fa parte di questo rituale, anche se poi di anno in anno abbiamo potuto apprezzare dei cambiament­i. Ad esempio – prosegue Stazzeri – negli ultimi anni è tornato in auge Lee Child, uno scrittore che abbiamo da tempo e che in questo momento piace con i suoi thriller in cui i buoni sono buoni e i cattivi, cattivi”. In poche parole, “thriller maschili, quelli non problemati­ci, oltre a Child, James Patterson o Wilbur Smith, molto diversi da quelli ‘femminili’”, spiega.

GENERE A PARTE, tornando al caro vecchio marketing, anche se certo non ne sente il bisogno Jay Asher, di nuovo in cima alle classifich­e di giungo con Tredici sulla scia della serie Sky tratta dal libro, né Storie della buonanotte per bam

bine ribelli di Francesca Cavallo ed Elena Favilli, Mondadori ha una strategia infallibil­e per i libri da sdraio, come per quelli da strenna: “Parlare con le librerie e selezionar­e per ogni genere il titolo migliore, cercando così di accontenta­re ogni tipo di pubblico”, spiega Filippo Guglielmon­e, direttore commercial­e trade di tutte le case editrici del gruppo. “Per noi la campagna passa dai librai – continua – sono loro i più interessat­i ai titoli in vendita e a soddisfare il lettore. È con il libraio che costruiamo le nostre proposte editoriali”.

Così – sfidando anche qualche ritrosia degli editori a parlare di vendite e pubblicità – l’unico concetto chiaro è che mentre noi ce ne stiamo rilassati, il libro delle ferie ce l’hanno già messo in valigia.

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Ansa Classici e novità Accanto, una lettrice in spiaggia; sotto, lo scrittore e papà del commissari­o Montalbano, Andrea Camilleri “Per noi la campagna passa per i librai” spiega Mondadori. “Con loro costruiamo le nostre proposte” Scelte d’autore
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