L’analisi moralista è insufficiente È corrotto il sistema del Paese
Ho sempre ritenuto insufficienti le analisi di tipo moralistico. Le questioni politiche vanno spiegate con la politica. La crisi morale del Partito democratico è solo l’epifenomeno, la punta dell’iceberg di un problema generale: qui non si tratta dei corrotti e del loro animo, ma del “sistema-Paese” che non è mai stato riformato. E ciò che non cambia marcisce. Chiaramente Matteo Renzi ci ha messo del suo, circondandosi di pochi adepti, creando una cerchia ristretta che ha finito per concentrare interessi e potere. Ma questo è tipico delle persone che non hanno la cultura del partito. In questo almeno Renzi è stato sincero: in fondo si era presenta- to proprio con l’idea della rottamazione. Ora questo fenomeno si è accentuato ulteriormente, perché l’uomo è in crisi, anche mentale, e più le cose vanno male più uno tende a chiudersi. C’è un clima da fine impero, con cui si spiegano anche molte delle vicende opache che coinvolgono il partito. Personalmente, però, non credo che il problema sia Renzi in quanto tale: a fronte del familismo fiorentino, dall’altra parte c’è la cooptazione vecchio stampo di caterve di portaborse. Bersani e i suoi forse saranno più onesti di Renzi, ma hanno ancor meno idee su come rinnovare la politica italiana e combattere il suo decadimento, che è inevitabilmente anche morale.