Il Fatto Quotidiano

Per non perdere nei Comuni i Dem tentano la legge-truffa

Col 40% si vince al primo turno: così Fassino avrebbe battuto la Appendino

- » ANDREA MANAGÒ

Il doppio turno elettorale in casa Pd non va più di moda. Archiviato l’Italicum, che proponeva il ballottagg­io anche per la scelta del premier, ora la tentazione per i dem è di evitarlo, se possibile, anche alle amministra­tive. Sarà forse l’allergia al secondo turno alle urne mostrata alle elezioni di giugno, ad aver fiaccato una delle certezze del Pd renziano. Sta di fatto che ieri i dem hanno dato parere favorevole alla proposta di legge depositata in Commission­e Affari costituzio­nali dal deputato verdiniano Massimo Parisi che parla di riduzione dal 50% al 40% della soglia necessaria per vincere le amministra­tive al primo turno. Non solo, il testo disegna anche dei consigli comunali meno accessibil­i per le piccole liste, con una soglia di sbarrament­o al 3%. Inizialmen­te la proposta prevedeva anche l’estensione del doppio turno ai Comuni sopra i 10 mila abitanti, soluzione poi accantonat­a.

LA MOSSAdel Pd arriva il giorno dopo che il responsabi­le enti locali, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, aveva aperto: “Esprimiamo parere favorevole sulla vittoria al primo turno col 40%, mentre abbiamo perplessit­à sullo scendere da 15 a 10 mila abitanti per il doppio turno”. Una scelta che riflette la difficoltà del partito di Matteo Renzi a mettere in piedi delle coalizioni, spesso necessarie per aggiudicar­si i ballottagg­i. L’esempio più recente alle ultime comunali è L’Aquila: il candidato dem Americo Di Benedetto è arrivato ad un passo dalla vittoria al primo turno col 47,7%, per poi perdere al secondo col 46,4%, superato dallo sfidante sostenuto da una coalizione di centrodest­ra. O Torino lo scorso anno dove Piero Fassino, con una legge come quella in discussion­e, avrebbe vinto al primo turno col 41,8%, invece ha perso al ballottagg­io contro la 5 Stelle Chiara Appendino.

Come a Palermo

Da Torino a L’Aquila, dopo le batoste, ecco il trucco per non fallire ai ballottagg­i

IN SICILIA la vittoria alle comunali col 40% è già legge dalla scorsa estate, quando l’Assemblea regionale ha modificato la normativa tra le proteste, soprattutt­o del Movimento 5 Stelle, che ha gridato alla “legge truffa”, visto anche il premio di maggioranz­a del 60%.

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Da Pesaro
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Ansa Il sindaco Matteo Ricci, responsabi­le enti locali dei dem

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