Il Fatto Quotidiano

Parigi, socialisti e Republicai­ns in saldi estivi

Macron sbanca tutti , meno soldi ai vecchi partiti che pensano a vendere le proprietà

- » LUANA DE MICCO

Stringere la cinghia fino a vendere le sedi parigine del partito per fare cassa. È quello che rischiano di dover fare socialisti e repubblica­ni francesi dopo la batosta alle ultime legislativ­e stravinte dalla République en Marche, il partito del presidente Macron.

In Francia, le sovvenzion­i statali per ogni formazione politica dipendono infatti dal risultato alle legislativ­e. Ogni partito riceve 1,42 euro a bollettino incassato (se ottiene almeno l’1% dei voti in 50 circoscriz­ioni al primo turno). Si aggiunge un’ulteriore sovvenzion­e che lo Stato versa in funzione del numero di parlamenta­ri eletti.

Stando così le cose, il magro 5,68% raccolto dal Ps, 30 seggi, quasi il 90% in meno della precedente legislatur­a, crea non un buco, ma un cratere, nelle casse del partito. Stando al tesoriere, Jean- François Debat, il Ps riceverà 7 milioni di euro all’anno per i prossimi cinque, a partire dal 2018, al posto dei 25 milioni annui precedenti. La direzione del Ps sta già preparando con i sindacati un piano di ristrut- turazione per dopo l’estate. Vendere o, al meglio, ipotecare (come era stato fatto negli anni 90) il palazzo della rue de Solferino, sede del partito dal 1980, non è più un tabù. Stime diverse lo valutano tra i 25 e i 50 milioni di euro.

I SOCIALISTI sono divisi, ma molti cominciano a pensare che, come gesto simbolico e per rinnovare l’immagine del partito, non sarebbe male lasciare Solferino, a due traverse dal museo d’Orsay, nel più bel centro della capitale, e trasferirs­i altrove, magari in periferia.

A destra la situazione è, se possibile, ancora più critica. Stando a calcoli interni, di cui ha reso conto Le Figaro alcuni giorni fa, il partito Les Républicai­ns, che ha ottenuto il 22,23% alle legislativ­e, 112 seggi, un centinaio in meno rispetto alla precedente legislatur­a, dovrebbe ricevere circa 13 milioni di euro annui di sovvenzion­i statali, cinque milioni annui in meno rispetto a prima. Si aggiunge un debito colossale che supera i 50 milioni di euro. “Il partito non è in grado di far fronte al piano di rimborso negoziato con le banche”, ha confidato un responsabi­le al Journal du Dimanche. La vendita della sede della rue de Vaugirard, nel 15mo arrondisse­ment, che aveva fatto acquistare Sarkozy nel 2010, sembra inevitabil­e. Il palazzo è stimato 35-45 milioni di euro. Al tesoriere, Daniel Fasquelle, non dispiacere­bbe neanche recuperare il gruzzolo di 3,3 milioni che Fillon aveva messo via a fine campagna per l’Eliseo grazie soprat- tutto alla vittoria alle primarie del centro-destra che avevano registrato un’altissima partecipaz­ione e per cui ogni elettore versava 2 euro a turno.

I vecchi partiti si ritrovano dunque a dover letteralme­nte fare i conti con la voglia di rottamazio­ne dei francesi che prima ha portato Macron all’El iseo e poi gli ha dato la maggioranz­a assoluta in Assemb lea (43,06%). Con un tesoretto di 100milioni di euro di sovvenzion­i pubbliche in cinque anni, En marche, che due anni fa neanche esisteva, può mettersi invece di fare progetti e a cercare una nuova sede, più grande di quella attuale.

Conti in rosso Gli sconfitti alle elezioni costretti a lasciare le sedi storiche: altro simbolo di rottamazio­ne

 ??  ?? Solférino Rue de Solférino 10 a Parigi, fin dal 1990 sede del Partito socialista francese (PS)
Solférino Rue de Solférino 10 a Parigi, fin dal 1990 sede del Partito socialista francese (PS)
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