Bbc, guerra fra star: “Donne discriminate”
Polemiche dopo la pubblicazione degli stipendi: i più fortunati sono maschi e bianchi
Può
perfino succedere che il governo chieda e l’emittente pubblica esegua rapidamente, pubblicando i compensi delle sue star. Non in Italia, naturalmente: nel Regno Unito. La Bbc ha reso noto i guadagni dei suoi top earners, artisti e presentatori pagati oltre il tetto di 150 mila pound (cioè più del primo ministro). Sono 96: in vetta il conduttore radio-televisivo Chris Evans, che ha un contratto triennale da 2,2 milioni di sterline all’anno, a Gary Lineker, che presenta un programma sportivo a 1,8 milioni di sterline, a Graham Norton, circa 900 mila sterline per un talk show del mattino. Lo stipendio medio in Gran Bretagna, nel 2016, era di 28 mila sterline. Non che la Bbc non abbia resistito alla richiesta di maggiore trasparenza sull’utilizzo dei soldi dei contribuenti: ma l’ex ministro della Cultura, John W hi tt in gd al e, aveva idee molto chiare sui confini del servizio pubblico, e soprattutto la richiesta di pubblicazione faceva parte dei negoziati per il recente rinnovo del contratto di servizio.
RICHIESTA sacrosanta, in un’ottica di trasparenza, visto che almeno la programmazione nazionale in Gran Bretagna è interamente finanziata dal canone. Ma, come previsto dal direttore generale Tony Hall, il risultato è un disastro per l’immagine dell’emitte nte pubblica. Che qualcosa da nascondere l’aveva. In primo luogo, una spaventosa discriminazione di genere (ed etnica). Fra i 96 fortunati, i due terzi sono maschi e bianchi: le donne sono circa un terzo e la più pagata, Claudia Winkleman, prende quasi quattro volte meno di Evans. Il caso simbolo è quello della giornalista di NewsnightEmily Maitlis, che nella lista non compare nemmeno, ma grazie alla pubblicazione ha scoperto che il suo collega Evan Davis vale 299.999 mila pounds. E avanti così. Un colpo tremendo alla credibilità di un’emittente che avrebbe, fra i suoi compiti, quello di una rappresentazione equa della società britannica. Il primo ministro Theresa Mayne ha approfittato subito, dichiarando ieri alla popolare e populista radio LBC: “Oggi è evidente come la Bbc paghi le donne meno degli uomini per lo stesso lavoro. Io voglio eguaglianza di trattamento. E l’unica ragione per cui ora conosciamo la realtà è che il Governo ha chiesto alla Bbc di pubblicare gli stipendi”.
E poi c’è il problema maggiore, quello della concorrenza. I compensi pubblicati sono quelli delle star esterne, a contratto (gli stipendi dei dipendenti Bb c sono pubblici da tempo, incluse le note spese). Che, una volta scoperte disparità di trattamento, potrebbero decidere di rimettersi sul mercato. Lo ha chiarito subito Lineker con un tweet semi-scherzoso: “Com’è possibile che io guadagni meno di Evans? Dovrò prendermela con il mio agente”. Proprio quello che temeva Tony Hall, che infatti ha commentato: “Per dare al pubblico quello che vuole dobbiamo poter pa- gare le star”. La Bbc è servizio pubblico, ma compete a livello internazionale con colossi commerciali finanziati dalla pubblicità e in grado di pagare anche più di così. Al netto della necessità di trasparenza, oggi è meno rispettata e meno competitiva.