“IL TEMPO” PREFERITO DAGLI EX PIDUISTI
SENTENDOSI trascurato dal Messaggero, Maurizio Costanzo ha dato in questi giorni un articolo al Tempo, l’altro quotidiano della Capitale. Non un passaggio qualsiasi. La firma di Costanzo segna infatti il vantaggio del Tempo sul Messaggero in quanto a collaboratori a suo tempo piduisti. Al giornale di Cusenza adesso resta solo Roberto Gervaso mentre i rivali di Chiocci possono contare su Costanzo e sul faccendiere gelliano Bisignani, pregiudicato per la tangente Enimont e la P4 ed ex giornalista perché radiato a suo tempo dal nostro ordine.
È un fattore non secondario per il Tempo, che sin dall’era del suo fondatore Angiolillo e del suo successore Gianni Letta è stata una roccaforte reazionaria sempre vicina a determinati ambienti, compresi i famigerati Servizi. Non a caso, ieri il quo- tidiano di Chiocci è stato tra i più entusiasti a festeggiare l’esito del processo a Mafia Capitale, annunciando l’imminente liberazione di Buzzi e Carminati. In questo clima di transizione, poi, il Tempo ha prestato il fianco a campagne martellanti che neanche il Giornale berlusconiano di Sallusti se l’è sentita di condurre: da quella per Contrada innocente a quella per la scarcerazione di Dell’Utri. In un modo o nell’altro c’entra sempre la mafia.