Il Fatto Quotidiano

ROMA, PUNTO E A CAPO ANCHE PER I 5STELLE

- » ANTONIO PADELLARO

Dopo la sentenza su Mafia Capitale, che non è più Mafia Capitale ma Corruzione Capitale o Mazzetta Capitale come preferite, la deputata del M5S Roberta Lombardi ha dichiarato quanto segue: “In 20 anni hanno distrutto Roma ma basta alibi, ora è evidente che le responsabi­lità sono tutte nostre, ora tocca a noi e dobbiamo dimostrare di che pasta siamo fatti, senza scuse” ( Il M es sa gg er o). Basta alibi dunque: è quanto avevamo detto più modestamen­te su queste pagine ogniqualvo­lta la sindaca Raggi (ma non solo lei) chiamava in causa “quelli di prima”. Cercando di spiegare ai propri sfiduciati concittadi­ni le non migliorate (diciamo così) condizioni di vivibilità della loro (nostra) meraviglio­sa e sfortunata città con il disastro trovato in Campidogli­o.

ADESSO abbiamo un’autorevole esponente dei 5Stelle che gira lo sguardo dal passato al presente e al futuro prossimo come se quella sentenza rappresent­asse insieme il punto di non ritorno e il punto a capo, forse l’ultimo, per la giunta Capitale. Dopodiché “or a tocca a noi” e “senza scuse” poiché “è evidente che ora le responsabi­lità sono tutte nostre”. C’è qualcosa di più interessan­te del rovistare nei retropensi­eri della Lombardi, che spesso non ha condiviso la gestione politica e amministra­tiva della sindaca (con stile meno colorito della senatrice Paola Taverna ma con asprezze non dissimili): le beghe interne se le vedranno loro. Andiamo alla sostanza del non detto così come lo abbiamo inteso: cara Virginia mancano pochi mesi alle elezioni politiche e se in questi pochi mesi tu e la tua giunta non riuscirete a imprimere una sterzata decisiva nel governo della città il tuo fallimento fatalmente si ribalterà sul tuo e nostro MoVimento con effetti ancora più disastrosi delle ultime amministra­tive perché per colpa della vostra inettitudi­ne rischiamo di perdere la storica occasione di guidare il governo del Paese.

Dunque per cortesia datevi u- na mossa e “dimostriam­o di che pasta siamo fatti”. Non ci sembra una rappresent­azione così lontana dalla realtà anche perché i timori sui destini dell’Urbe sono intimament­e legati alla domanda che qualcuno comincia a farsi sul destino del movimento di Grillo e Casaleggio. E cioè: come mai malgrado la crisi progressiv­a del Pd renziano, come mai malgrado la frantumazi­one della sinistra parolaia, come mai malgrado il dissidio tra Berlusconi e Salvini che sgonfia le gomme del centrodest­ra, come mai malgrado la desolazion­e circostant­e, secondo tutti i sondaggi il M5S non riesce a sfondare la linea Maginot del 30 per cento?

Lusinghier­o risultato certo ma non abbastanza per garantire quella decisiva supremazia elettorale indispensa­bile a una forza che fonda il proprio stesso essere sull’autosuffic­ienza e sul rifiuto delle alleanze.

Qual è la zavorra che impedisce alla navicella pentastell­ata di librarsi fino all’empireo, perché no, del 40 per cento e del premio di maggioranz­a? Eppure in questa legislatur­a i principali impegni presi con i cittadini sono stati mantenuti. L’opposizion­e parlamenta­re c’è stata, e senza apparenti cedimenti. L’onestà pure, se si eccettuano i pasticci siciliani sulle firme e qualche piccolo mariuolo pizzicato qua e là. L’impegno per il reddito di cittadinan­za e contro i vitalizi non è mancato. C’è stato sì qualche scivolone sull’(impossibil­e) uscita dall’Euro, una certa superficia­lità nel trattare la questione vaccini, gli strafalcio­ni sul Venezuela di Pinochet o su Napoleone ad Auschwitz.

TUTTI PECCATI VENIALI in fondo se messi a confronto con lo scandalo Consip o con i numeri della disoccupaz­ione giovanile. Ecco perché la vera zavorra dei 5Stelle ha quattro lettere e si chiama: Roma. Non bastassero le buche nella strade, i trasporti pubblici al collasso e la mancata raccolta dei rifiuti con le vicende giudiziari­e Marra e Romeo la giunta Raggi ha dovuto affrontare una dolorosa questione morale.

Insopporta­bile per l’a ni m a dura e pura del movimento (“commessi degli errori”, ripete la Lombardi). Perciò la sindaca deve capire non è più tempo di trovate bizzarre tipo riesumazio­ne del sesterzio o funivie. Perciò con Mafia Capitale finiscono gli alibi.

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