Siracusa, sotto sequestro tre impianti del petrolchimico
La decisione L’ordinanza dopo diversi esposti dei cittadini. Il giudice: “Significativo peggioramento della qualità dell’aria a causa delle emissioni”
Le vasche non erano coperte e l’aria sugli stabilimenti non era neanche monitorata: dopo decine di denunce e di esposti di cittadini e associazioni ambientaliste e persino la formazione di un gruppo su WhatsApp, Miasmi Zona Industriale, il gip di Siracusa, su richiesta della Procura guidata da Paolo Giordano, ha sequestrato lo stabilimento Esso e gli stabilimenti Isab Nord e Isab Sud del polo petrolchimico aretuseo, uno dei maggiori d’Europa, accusato da anni di avvelenare l’aria con emissioni fuori controllo.
QUELLA PUZZA non era polvere desertica proveniente dall’Africa, come aveva sostenuto il ministro Stefania Prestigiacomo, ma il prodotto dell’attività dei colossi pretrolchimici, convertiti in centrali a turbo gas grazie ai decreti del suo ministero. Alla fine della prima fase delle indagini, infatti, i consulenti della procura hanno rilevato un “significativo contributo al peggioramento della qualità dell’aria dovuto alle emissioni degli impianti”. “È una prima risposta che si riesce a dare alla popolazione in questa materia molto complessa - ha detto il procuratore - abbiamo lavorato tantissimo con esperti di livello nazionale con i quali abbiamo concertato le prescrizio- ni poi emanate”. E adesso sotto accusa è finito il prof. Salvatore Sciacca, docente del l’Università di Catania, presidente del Cipa (Consorzio Industriale Protezione Ambiente), l’organismo che controlla la qualità dell’aria per conto delle aziende siracusane e che fino a ieri mattina, a sequestro avvenuto, giurava sulla regolarità delle sue rilevazioni continuando a tranquillizzare i cittadini. Due parlamentari del Pd, nazionale e regionale, Sofia A- moddio e Marika Di Marco hanno sollecitato ieri le sue dimissioni, richieste in passato anche dai grillini, per il conflitto di interesse derivante dal doppio ruolo di presidente del registro tumori integrato della Sicilia orientale: si occupa, in sostanza, di monitorare l’incidenza dei tumori nelle province di Enna, Catania e Messina. Fino a qualche anno fa uno studio di Sciacca, commissionatogli dal comune di Siracusa, attribuiva la puzza che ren- deva impossibile la respirazione ai cittadini alle “polveri desertiche trasportate da venti meridionali”, le stesse che il ministro Stefania Prestigiacomo aveva citato in u n’intervista televisiva su Rai 3 il 27 febbraio 2011. Quell’anno, a giugno, secondo Legambiente, le centraline registrarono 30 sforamenti dei limiti di inquinamento previsti su 35 consentiti ogni anno dalla legge, e lo studio di Sciacca, non spiegò mai come mai gli sforamenti avvenivano anche in assenza di venti provenienti dall’Africa.
ADESSO , subito dopo il sequestro dei due stabilimenti, eseguito dal Nictas e dall’aliquota della Polizia della Procura, il gip ha dato 15 giorni di tempo alle società per aderire alle prescrizioni imposte. Sia la Esso, che la raffineria impianti Sud dovranno, infatti, ridurre le emissioni provenienti dall’impianto “con la copertura delle vasche costituenti l’impianto di trattamento acque”. E dovranno presentare un progetto per riallineare gli impianti alla legislazione che non dovrà eccedere i 12 mesi, fornito di garanzia fideiussoria. Tutti gli stabili- menti Esso, Isab Nord e Isab Sud dovranno inoltre effettuare il “monitoraggio del tetto di tutti i serbatoi contenenti prodotti volatili o mantenuti in condizioni di temperatura tali da generare emissioni diffuse’’, dovranno “realizzare impianti di recupero vapori ai pontili di carico e scarico’’, e “adeguare i sistemi di monitoraggio delle emissioni, attraverso l’a-
Il capo della Procura Francesco Giordano: “È una prima risposta data alle proteste della popolazione”
dozione di sistemi di monitoraggio in continuo, mettendo a disposizione i dati registrati per via telematica all’Arpa di Siracusa’’.
E INFINE il solo stabilimento Esso dovrà ridurre il livello delle emissioni in atmosfera sino al rispetto dei livelli previsti dalle migliori tecnologie disponibili, in particolare la riduzione degli ossidi di zolfo in due camini, e degli ossidi di azoto in 21 camini.