La terra trema e la vacanza diventa incubo
Magnitudo 6,8. A Kos, in Grecia: 2 morti e 12o feriti. Piccolo tsunami a Bodrum
Èl’
1.31 di notte quando la terra inizia a tremare a Kos e sulla costa sudoccidentale della Turchia. Da Bodrum a Datca, posizionate alle estremità del golfo sul quale si affaccia l’isola greca. Un terremoto che scuote tutta la provincia di Mugla e che viene avvertito, nell’Egeo, fino a Creta e a Rodi a sud, e fino a Smirne a nord.
A QUELL’ORA i caffè e i pub sono ancora pieni di gente, soprattutto in questi giorni con un altissimo afflusso di turisti. A Kos, naturalmente, ma anche sulla costa della Turchia meridionale. Una zona tranquilla che non è stata sfiorata da nessun attacco terroristico ed è una delle parti meno toccate dalla forte crisi del turismo di quest’anno. Quando la terra inizia a tremare, la gente si riversa immediatamente fuori dai locali, urlando. Qualcuno, lanciandosi verso l’uscita, rischia di travolgere chi si trova sulla sua strada. Il panico si diffonde velocemente mentre le persone escono dagli hotel e cercano di rifugiarsi un po’ più lontano dalla costa, temendo l’arrivo di un’onda anomala.
Kos è colpita duramente ed è nella parte vecchia della città che il 39enne turco Sinan Kurdoglu e un 22enne svedese muoiono perché il soffitto del caffè, nel quale si trovano, crolla. I feriti sull’isola sono almeno 120, alcuni in gravi condizioni. Tra loro, secondo quanto riportato dal console di Smirne Luigi Iannuzzi, non sembrano es- serci italiani. La parte più danneggata è la città vecchia, dove si registrano numerosi crolli, e il porto, prima inagibile poi utilizzabile ma non dalle grandi imbarcazioni.
I primi soccorsi arrivano da Rodi, poi Ankara invia la nave “Asim Kaptan” che recupera 200 cittadini turchi e li riporta a Bodrum. “È stato terribile- racconta una di loro- alcune tubature sono esplose, la città non aveva più acqua. La gente era sdraiata a terra. Nessuno poteva aiutare chi gli stava intorno.”
LE STRUTTURE alberghiere più moderne non hanno subito particolari danni. I turisti hanno, comunque, passato la notte all’aperto mentre si susseguivano le scosse di assestamento. Oltre 160, la più forte con una magnitudo di 4.8. Il terremoto, di magnitudo 6.7, ha avuto il suo epicentro in mezzo al mare, a meno di 8 chilometri di profondità e a 16 chilometri da Kos. Sulla costa turca i danni sono più leggeri e i feriti (80 in tutto) meno gravi. A Bodrum, colpita da un “piccolo tsunami”, veicoli e barche sono stati danneggiati o distrutti, soprattutto nel quartiere di Gumbet.
L’elettricità è mancata per qualche ora. Una grande paura, dunque, ma nessun danno irreparabile in Turchia. Una paura con la quale si deve convivere da queste parti, visto che i terremoti non sono certo una rarità, in Grecia come in Turchia. Soltanto un mese fa il distretto di Karaburun ad Izmir era stato colpito da una scossa senza conseguenze disastrose ma di magnitudo 6.2.