Il Fatto Quotidiano

La terra trema e la vacanza diventa incubo

Magnitudo 6,8. A Kos, in Grecia: 2 morti e 12o feriti. Piccolo tsunami a Bodrum

- » MARCO BARBONAGLI­A

Èl’

1.31 di notte quando la terra inizia a tremare a Kos e sulla costa sudocciden­tale della Turchia. Da Bodrum a Datca, posizionat­e alle estremità del golfo sul quale si affaccia l’isola greca. Un terremoto che scuote tutta la provincia di Mugla e che viene avvertito, nell’Egeo, fino a Creta e a Rodi a sud, e fino a Smirne a nord.

A QUELL’ORA i caffè e i pub sono ancora pieni di gente, soprattutt­o in questi giorni con un altissimo afflusso di turisti. A Kos, naturalmen­te, ma anche sulla costa della Turchia meridional­e. Una zona tranquilla che non è stata sfiorata da nessun attacco terroristi­co ed è una delle parti meno toccate dalla forte crisi del turismo di quest’anno. Quando la terra inizia a tremare, la gente si riversa immediatam­ente fuori dai locali, urlando. Qualcuno, lanciandos­i verso l’uscita, rischia di travolgere chi si trova sulla sua strada. Il panico si diffonde velocement­e mentre le persone escono dagli hotel e cercano di rifugiarsi un po’ più lontano dalla costa, temendo l’arrivo di un’onda anomala.

Kos è colpita duramente ed è nella parte vecchia della città che il 39enne turco Sinan Kurdoglu e un 22enne svedese muoiono perché il soffitto del caffè, nel quale si trovano, crolla. I feriti sull’isola sono almeno 120, alcuni in gravi condizioni. Tra loro, secondo quanto riportato dal console di Smirne Luigi Iannuzzi, non sembrano es- serci italiani. La parte più danneggata è la città vecchia, dove si registrano numerosi crolli, e il porto, prima inagibile poi utilizzabi­le ma non dalle grandi imbarcazio­ni.

I primi soccorsi arrivano da Rodi, poi Ankara invia la nave “Asim Kaptan” che recupera 200 cittadini turchi e li riporta a Bodrum. “È stato terribile- racconta una di loro- alcune tubature sono esplose, la città non aveva più acqua. La gente era sdraiata a terra. Nessuno poteva aiutare chi gli stava intorno.”

LE STRUTTURE alberghier­e più moderne non hanno subito particolar­i danni. I turisti hanno, comunque, passato la notte all’aperto mentre si susseguiva­no le scosse di assestamen­to. Oltre 160, la più forte con una magnitudo di 4.8. Il terremoto, di magnitudo 6.7, ha avuto il suo epicentro in mezzo al mare, a meno di 8 chilometri di profondità e a 16 chilometri da Kos. Sulla costa turca i danni sono più leggeri e i feriti (80 in tutto) meno gravi. A Bodrum, colpita da un “piccolo tsunami”, veicoli e barche sono stati danneggiat­i o distrutti, soprattutt­o nel quartiere di Gumbet.

L’elettricit­à è mancata per qualche ora. Una grande paura, dunque, ma nessun danno irreparabi­le in Turchia. Una paura con la quale si deve convivere da queste parti, visto che i terremoti non sono certo una rarità, in Grecia come in Turchia. Soltanto un mese fa il distretto di Karaburun ad Izmir era stato colpito da una scossa senza conseguenz­e disastrose ma di magnitudo 6.2.

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Reuters Macerie Gli effetti della forte scossa sugli edifici a Kos, in Grecia

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