Il Fatto Quotidiano

Altro che Russiagate, sono solo Scaramucci

Casa Bianca Troppi passi falsi, Trump nomina il finanziere nuovo capo della comunicazi­one e Spicer sbatte la porta

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Con

Trump in giro, avvocati e portavoce non durano a lungo; e pure ministri, consiglier­i e boiardi rischiano di sperimenta­re in fretta la battuta cult del magnate presidente quand’era uno showman, “You’re fired”: ‘Sei licenziato’. Tutto pur di salvare i gioielli di famiglia: gli affari, i figli e il posto da ‘imprendito­re in capo’.

Nella squadra di avvocati che devono difendere la First Family nel Russiagate, l’i ntreccio di contatti tra uomini di Trump ed emissari del Cremlino, è tutto un viavai di gente che va e gente che viene. Alla Casa Bianca, pure: se ne va un portavoce, perché arriva un direttore della comunicazi­one. Esce Sean Spicer, da tempo messo in panchina - i briefing quotidiani nella sala stampa della Casa Bianca li fa la sua vice Sarah Huckabee Sanders - e arriva un finanziere, e un finanziato­re della campagna, Anthony Scaramucci, un ex Goldman Sachs che sarà il direttore della comunicazi­one (il nonno era di Gualdo Tadino).

Secondo indiscrezi­oni di stampa, la nomina di Scaramucci ha molto contrariat­o Spicer, che sarebbe però disposto ad agevolare l’entrata in funzione del finanziere. Non è però chiaro - per ora - chi farà il portavoce, chi sarà cioè la voce e il volto della Casa Bianca e il tramite tra il presidente e i media.

SPICER RICOPRIVA entrambi i ruoli, che di solito sono distinti. E Trump è sicuro di non avere bisogno di un portavoce: fa da solo, con i tweet e le interviste. Né cerca un tramite con la stampa: lui ci litiga e basta. Il presidente avverte il procurator­e speciale del Rus- siagate, Robert Mueller, a non oltrepassa­re con le sue indagini la linea rossa degli affari di famiglia; e prova a screditarn­e l’immagine con illazioni sulla sua appartenen­za politica, anche se Mueller è un funzionari­o che ha già servito sotto presidenti di partiti diversi. Kel- lyanne Conway, la donna con i piedi sul divano nello Studio Ovale - foto che fecero scalpore -, una fedelissim­a di Trump, teorizza che è corretto cercare di fare emergere tutti i potenziali conflitti di interesse di Mueller e dei suoi collaborat­ori. Nella squadra dei legali dei Trump, cala la stella di Marc Kasowitz, l’avvocato newyorches­e il cui stile ‘ s opra-le-righe’crea imbarazzo e irritazion­e alla Casa Bianca, nonostante un rodato sodalizio con i Trump; e tramonta del tutto quella di Mark Corallo, era il portavoce del team legale. Acquista, invece, peso Ty Cobb, un veterano tra gli avvocati di Washington, da poco entrato nella squadra del presidente proprio per gestire gli sviluppi del Russiagate. La prossima settimana l’inchiesta vivrà momenti cruciali, con le deposizion­i in Senato del figlio e del genero di Trump. E il Washington Post scrive che Trump starebbe informando­si sulla possibilit­à di concedere un perdono presidenzi­ale ai propri consiglier­i, ai propri familiari e magari a se stesso, se le cose dovessero prendere una brutta piega. Mosse “estremamen­te fastidiose” per i democratic­i del Congresso, ma pure per molti repubblica­ni. John McCain, senatore dell’Ar izona, eroe di guerra in Vietnam, non le avrebbe tollerate, ma ora è fuori gioco, lotta contro un tumore al cervello. Una mina vagante per Trump e i suoi è l’imminente uscita di un libro di James Comey, il direttore dell’Fbi licenziato perché non voleva ammorbidir­e l’indagine sul Russiagate: non si tratterà – dicono le anticipazi­oni di stampa – di un libro di memorie convenzion­ale, ma di un’esplorazio­ne della “ricerca della verità”.

Perdono per tutti Donald ha chiesto ai legali se in caso di condanna può concedere la grazia ai parenti e a se stesso

 ?? Ansa/LaPresse ?? Anthony Scaramucci, a sinistra Donald Trump
Ansa/LaPresse Anthony Scaramucci, a sinistra Donald Trump
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy