“I partigiani inascoltati sul museo della Resistenza”
Il progetto di Milano e del governo è ancora molto impreciso Smuraglia, presidente dell’Anpi: “Ci coinvolgerebbero a giochi fatti”
Milano
città della Resistenza e del 25 aprile. Luogo ideale per far sorgere un museo nazionale della Resistenza. Basterebbe questo per avviare progetti su strade senza lacci burocratici. Il tempo di costruirlo, altro ostacolo non si dovrebbe immaginare. E invece no. Sul piatto annunci in pompa magna: dal Comune e dal ministero dei Beni culturali. Ciò a cui si pensa è un vero museo.
Poi via via, però, la definizione si annacqua. Si passa da Spazio Resistenza al complicato Centro nazionale di interpretazione della Resistenza. “Una cosa imprecisata – spiega Carlo Smuraglia, presidente dell’Anpi - . Come dire tutto o nulla rispetto all’impostazione origina- ria. Del resto è difficile perfino capire che cosa c’entri l’interpretazione con quello che avrebbe dovuto essere un museo, il cui scopo fondamentale dovrebbe essere quello di fare conoscenza e memoria”. Insomma, la questione appare grave dal punto di vista politico e storico. “S em br a davvero incredibile – prosegue - che il Comune di Milano, che si vanta di riferirsi a una città altamente museale, e l’Istituto storico che ora ha assunto la denominazione di ‘Parri’, non si rendano conto che stanno correndo il rischio di fare una pessima figura, sul piano politico-storico-culturale”.
Poi c’è lo spazio identificato, molto poco comodo per accogliere l’enorme quantità di materiale di archivio. Il progetto è quello di far accomodare l’ex idea di museo in uno spazio della Casa della Memoria nata nel quartiere Isola a Milano, occupata oggi da alcune associazioni di partigiani. Spiega ancora il presidente: “Sono emersi anche problemi, tutt’ora non risolti, perché l’edificio è risultato in ad eg ua to ”. Senza contare l’ultimo paradosso: per mettere in piedi un progetto sulla Resistenza nessuno organo istituzionale ha coinvolto l’Anpi.
Dove farlo
La collocazione negli spazi della Casa della Memoria giudicati però troppo limitati
DICE SMURAGLIA: “Nessuno è riuscito a spiegare come si possa creare una cosa del genere, afferente comunque alla Resistenza, senza coinvolgere l’Anpi, che più volte è intervenuta sul tema, senza successo, ottenendo solo l’assicurazione che sarà coinvolta nella fase di gestione, quasi fossimo degli amministratori di condominio”. Naturalmente tutto questo pone alla stessa Anpi una domanda: se così stanno le cose è d’obbligo buttare l’intero progetto? Ri- sponde il presidente dell’Anpi. “Non vogliamo opporci alla creazione di un Museo della Resistenza a Milano, tutt’altro. Pensiamo tuttavia che sia necessario un museo nazionale e che debba avere la sua sede a Milano, capitale della Resistenza. Ma vogliamo che sia un vero museo, che sia adeguato ai valori della Resistenza, in un luogo adatto, e col concorso, fin dall’inizio, delle associazioni resistenziali”. Anche per questo auspica un confronto con le esperienze museali “di Monaco, Berlino, Londra”.