Dopo i tradizionalisti
IL 27 OTTOBRE 2015 papa Francesco ha nominato monsignor Matteo Zuppi alla successione di Carlo Caffarra sulla cattedra di San Petronio, a Bologna. Zuppi è nato a Roma nel 1955, prima di trasferirsi in Emilia è stato vescovo ausiliare della Capitale e assistente ecclesiastico della Comunità di Sant'Egidio. Nel suo primo messaggio ai fedeli bolognesi ha spiegato che la Chiesa deve essere "di tutti, proprio di tutti, ma sempre particolarmente dei poveri", ha citato il Concilio Vaticano II, monsignor Oscar Romero e Giovanni XXIII.
MATTEO ZUPPI come prete è cresciuto nelle mense dei poveri, nella casa con i bambini sieropositivi vicina alla sua parrocchia di Santa Maria in Trastevere (ma è stato parroco anche nell’estrema periferia di Torre Angela) e poi in Africa dove, insieme al fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi è stato negoziatore per la pace in Mozambico e ha conosciuto Nelson Mandela sul fronte del genocidio del Burundi.
LA SUA NOMINA A BOLOGNA ha chiuso la stagione dei vescovi tradizionalisti che durava dai primi anni Ottanta, incarnata prima da Giacomo Biffi e poi dal suo successore Carlo Caffarra. Vescovi molto conservatori scelti per arginare le derive laiciste del capoluogo emiliano, le fughe in avanti delle giunte rosse sui temi della famiglia e delle coppie di fatto.