I PREZZI CIVETTA DEI BIGLIETTI
Caccia grossa al passeggero fra truffe e tranelli
Promozioni, sconti, tariffe stracciate, almeno sulla carta: la caccia al passeggero è aperta. Le compagnie aeree e ferroviarie, i portali di comparazione di voli e i servizi di trasporto, affitto di camere d’albergo sono in piena competizione sfidandosi a colpi di offerte speciali per invogliare i vacanzieri a fare le valigie e partire per le meritate vacanze estive. Basta anda- re su un qualsiasi sito e, senza troppa fatica, si trovano offerte imperdibili, sensazionali. Quasi impossibile non prendere la carta di credito e acquistare subito quel biglietto. Peccato che il sogno venga infranto dopo pochi click, quando amaramente si scopre che l’unica cosa che si è riusciti a prendere è una sonora sòla che farà sborsare un mucchio di quattrini in più.
Un fenomeno in aumento, questo dei turisti fai da te vittima dei tranelli, che è stato addirittura certificato dalla Commissione Europea, secondo cui la maggior parte dei siti per prenotare alberghi e voli online non è affidabile rispetto alla trasparenza dei prezzi e alla tutela dei consumatori. I numeri sono impressionanti: secondo il dossier pubblicato lo scorso aprile, 253 siti su 352 portali di viaggio monitorati, si prendono gioco degli utenti promettendogli qualcosa che alla fine non mantengono mai. In particolare, la Commissione europea si è concentrata sui prezzi civetta arrivando alla conclusione che un terzo di siti propone prezzi più bassi, che poi non corrispondono al reale prezzo che si trova all’atto di acquisto.
“Una pratica ingannevole, per certi versi subdola, perché i siti si confrontano tra loro nell’indicizzazione sui motori di ricerca anche per le capacità di fornire tariffe scontate ”, spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale dei Consumatori.
IL MECCANISMO è tanto semplice quanto diabolico: quasi sempre vengono aggiunti costi supplementari alla fine della procedura di prenotazione oppure i prezzi promozionali non corrispondono ai servizi disponibili, “senza informare chiaramente il consumatore”, puntualizza la nota della Commissione Ue. Inoltre gli utenti vengono illusi da prezzi che sembrano bassissimi e molto convenienti, ma che in realtà possono essere stati anche privati delle tasse, facendo anche una concorrenza sleale nei confronti di chi invece propone prezzi reali.
Insomma, uno specchietto per le allodole tanto che in un quinto dei casi analizzati le offerte promozionali non erano realmente disponibili, mentre in un terzo il prezzo totale non erano chiaro.
Poi c’è la promozione sull’ultima stanza dell’albergo a prezzo convenientissimo. In un caso su quattro i siti web non precisavano che le dichiarazioni di disponibilità limitata (ad esempio “ultime due”, “disponibilità limitata ad oggi”) riguardavano unicamente i siti di comparazione e non la struttura alberghiera.
Un capitolo a parte lo merita, invece, la strategia del charm pricing, letteralmente del “pochino meno”. Ma in pratica un meccanismo psicologico legato al numero 9. La nostra mente ci gioca, infatti, ogni tipo di trucchetto quando si tratta di prezzi. E quando se ne legge uno che termina per 0,99 centesimi si è portati a pensare che costi di meno. Ad esempio, 29,99 euro nella nostra mente si trasforma in 29 euro e non in 30 euro. Tecnica che, nel caso dei biglietti aerei o del treno, compie un’ulteriore evoluzione con i siti che sbandierano la possibilità di trovarne un numero limitato (vanno per la maggiore quelli a 49 euro e 99 euro), se si prenota entro una determinata data. Peccato che non ci sia un contatore che chiaramente indichi quanti biglietti siano disponibili e, alla fine, quello che resta è solo un’illusione.
INSOMMA, cosa si dovrebbe fare allora per risparmiare un po’?“La cosa migliore è tenere gli occhi aperti sul prezzo e passare un po’più di tempo sul web per cercare il prezzo realmente conveniente leggendo tutte le indicazioni, anche le più piccole, che sono riportate dai siti”, spiega Anna Vizzari, esperta dell’ufficio studi di Altroconsumo, che da anni porta avanti una battaglia contro le politiche di prezzo delle agenzie online di viaggio quando si usa come metodo di pagamento la propria carta e non quella sponsorizzata dall’operatore. “Purtroppo è una prassi che molti siti di e-commerce e agenzie di viaggi online continuano ad adottare nonostante le numerose sanzioni da parte dell’Antitrust”.
Facciamo un po’ di chiarezza. Questa pratica, indigesta per utenti e a s so ci a z io n i dei consumatori, è stata all’origine nell’aprile
2013 della sanzione da 400mila euro imposta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato a Ryanair. La società irlandese aveva di fatto inserito un supplemento del 2% sul prezzo finale nel caso di pagamento con numerose carte di credito che era visibile solo al termine della prenotazione. Poi, anche se con mesi di ritardo, Ryanair si è adeguata iniziando a indicare da subito le ulteriori spese previste e spingendo così anche le altre compagnie e le agenzie di viaggi online a farlo. Questo, però, non vuol dire che i balzelli sulle carte siano spariti. “Si è solo aggirato il problema visto che in base al Codice al Consumo è illecito e scorretto applicare commissioni aggiuntive solo perché si paga con una carta di credito”, sottolinea la Vizzani. Così, fatta la legge, trovato l’inganno: le commissioni aggiuntive si sono trasformate in costi di gestione sopportati dall’agenzia di viaggio online. Tanto che alcune delle piattaforme più note continuano ad adottare la prassi di caricare sul costo del ticket una maggiorazione assai onerosa per il pagamento con le carte.
Sistema diabolico Quasi sempre i costi supplementari vengono aggiunti alla fine della procedura