Il Fatto Quotidiano

ASILI? NO, MA RENZI FA IL DIPARTIMEN­TO

- » FRANCESCA FORNARIO

INITALIA, una donna su quattro esce dal mondo del lavoro quando diventa madre. Il tasso di occupazion­e femminile è tra i più bassi in Europa e cala di 5 punti dopo il primo figlio, 10 dopo il secondo, 23 dopo il terzo. In pratica, quando una donna resta incinta ha tre possibilit­à: rinunciare al bambino, rinunciare al lavoro, convincere Piersilvio Berlusconi che è lui il padre. Le ragioni sono molte: i contratti senza tutele, il fatto che il lavoro domestico sia quasi sempre a carico delle donne pure perché guadagnano il 30 per cento in meno degli uomini, i posti al nido che coprono appena il 18 per cento della domanda e via così. Nel 2014 ci si accorse ad esempio che a Bologna, dove l’offerta di posti nido è la più alta d’Italia, il 77 per cento delle donne tra i 25 ed i 34 anni aveva un lavoro. Mentre a Caserta, dove negli asili c’è spazio per poco più di un bambino su trenta, solo il 31 per cento delle donne era occupata. Renzi promise allora mille asili nido in mille giorni.

I giorni sono passati, gli asili non si sono visti, il segretario Pd torna alla carica varando il Dipartimen­to

Però abbiamo allungato il congedo parentale obbligator­io dei padri, dice il Pd: sì, da un giorno a due...

Mamme. “La decisione del Pd è situata all’interno di un solco già tracciato”, ha spiegato la responsabi­le Titti Di Salvo, rivendican­do “i provvedime­nti approvati durante la legislatur­a per trasformar­e la maternità in una libera scelta”. Il Fertility Day? “Ehm, no, le nuove norme contro le dimissioni in bianco e l’estensione del congedo di paternità obbligator­io”. Peccato che le nuove norme contro le dimissioni in bianco siano quelle vecchie - si è tor- nati al regime varato da Prodi nel 2007 - e che il congedo parentale obbligator­io per i padri, che il Governo Monti aveva voluto di un solo giorno, sia stato esteso. A due giorni.

Di più non si poteva obbligare i padri a fare i padri - avranno pensato quelli che hanno pensato il Dipartimen­to Mamme - perché poi il pannolino puzza e bisogna che la mamma torni a casa a cambiarlo.

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