Il blitz non basta L’ospedale in affari con la ditta sospetta
Big ParmaCercasi un sostituto del medico arrestato per mantenere l’accordo con Pls Educational: dati dei malati da vendere all’industria
La mareggiata è arrivata, eppure resiste ancora il cerchio magico che l’ex primario dell’ospedale di Parma Guido Fanelli si è costruito attorno. Dopo gli arresti, dopo le perquisizioni, dopo gli articoli sui giornali. Il ventaccio della magistratura è passato e tutto resta uguale, ma c’è una circostanza che ben più di altre lascia esterrefatti. L’8 maggio scorso, il Nas di Parma esegue 19 misure cautelari. Il giorno dopo la storia riempie le pagine dei quotidiani nazionali. Pazienti usati come cavie, il lavoro scientifico e di ricerca prestato agli interessi delle multinazionali del farmaco, dati riservati dei malati venduti indebitamente. C’è tanto da essere imbarazzati ai piani alti dell’ospedale e dell’università. Ma non fino al punto di tagliare i ponti con il passato costruito da Fanelli. Così, il 22 maggio, due settimane dopo il blitz dei carabinieri, il problema che più di altri va risolto è quello di rinnovare una convenzione tra l’ospedale e una società privata che si occupa di marketing il cui presidente, Bruno Cammi, è indagato. Si tratta della Pls Educational.
LA MAIL CHE GIRA nei pc interni all’ospedale è firmata da Antonio Mutti, direttore del Dipartimento di medicina e chirurgia, non indagato. Scrive: “Cari Colleghi, come sapete, abbiamo una convenzione in essere con la Pls Educational, che con la nota qui sotto ci chiede la sostituzione del responsabile scientifico del progetto, prof. Guido Fanelli, attualmente agli arresti domici- liari (...). Con la presente, chiedo la disponibilità ad assumere tale ruolo, in modo che possiamo onorare gli impegni assunti con la convenzione”. La mail viene sollecitata il 19 maggio da una richiesta della stessa Pls nella quale si chiede “la sostituzione del professor Fanelli nella sua qualità di Direttore scientifico (...) in quanto non in grado di assolvere correttamente a tale incarico per motivi personali”. Dunque la convenzione va rinnovata, lo sollecita la società, lo chiede l’ospedale. Eppure il rapporto tra Fanelli e la Pls Educational non è così chiaro. Lo sostengono le informative allegate all’ordinanza di arresto. Ed è proprio “su una piattaforma scientifica” ben poco trasparente che Fanelli e Bruno Cammi della Pls progettano di costruire un archivio parallelo da riempire con i dati dei malati, fondamentali per le case farmaceutiche che così possono modulare la produzione e diffusione.
AD OGGInon vi è, negli atti, un collegamento diretto tra la convenzione sollecitata da Mutti e il progetto Cammi-Fanelli per rubare i dati dei malati. Ma certo, quest’ultima circostanza avrebbe comunque dovuto consigliare all’ospedale quantomeno di sospendere la convenzione. Tanto più che fra Fanelli e Bruno Cammi i piani, raccontati nelle informative, sono espli- citi. Scrive il pm: “Scopo principale di Cammi, tramite l’aiuto indispensabile del medico pubblico, è di ottenere dati relativi ai pazienti in trattamento presso l’Ospedale di Parma in modo da poterli vendere alle case farmaceutiche affinché li utilizzino per interessi commerciali”. Il progetto deve avere una facciata pulita. “La piattaforma – dice Cammi a Fanelli – la facciamo per motivi scientifici”. A scorrere la convenzione con la Pls Educational si resta dubbiosi nel constatarne la genericità. Tra le finalità: “Attività di ricerca e didattica, sviluppo di nuove attività di formazione”. Generico anche perché “le attività saranno di volta in volta definite mediante la stipula di appositi accordi”.
Ironia vuole che al punto 10 si scriva: “Pls Educational si impegna a trattare i dati personali provenienti dall’un iversità solo per le finalità connesse all’esecuzione della presente convenzione”. Non appare proprio trasparente neanche il fatto che la Fondazione Cariparma abbia finanziato con 800mila euro un laboratorio di ricerca e che ora il suo presidente Paolo Andrei sia tra i candidati a sostituire il dimissionario ( e indagato) rettore Loris Borghi. Il laboratorio è il Core. Lab, usato da Fanelli. Dice l’ex primario: “Tutto questo è nostro”. Scrive il pm: “Il Core. Lab” è utilizzato da Fanelli “per effettuare sperimentazioni per prescrivere maggiormente il farmaco Ossicodone a discapito del prodotto della concorrenza”. Chiude il “boss” Fanelli: “La medicina personalizzata un grande business”.
La piattaforma Informazioni alle aziende. “La medicina personalizzata è un gran business”