Il Fatto Quotidiano

Casa Surace, dalla frisa “sponzata” al “pacco da giù”: in attesa di un film

Si è concluso il “Pigliati ‘na cosa tour” dei ragazzi diventati idolo dei fuorisede (e non solo)

- » FRANCESCO MUSOLINO

In 20 giorni abbiamo girato l’Italia da nord a sud, percorrend­o più di 4000 km e abbiamo mangiato parecchio, soprattutt­o al centro, fra supplì e pasta asciutta e difatti, complessiv­amente, abbiamo messo 25 kg in più”. Parola di Alessio Strazzullo, fresco trentenne e co-fondatore di Casa Surace, che tesse un bilancio più che positivo per il “Pigliati ‘na cosa t o ur ”, nato chiedendo direttamen­te ai fan se avessero voglia di incontrare dal vivo i loro idoli sul web. Il risultato è stato sorprenden­te con oltre 4 mila commenti su Facebook e 400 mail ricevute, dando il là alla realizzazi­one di un fitto calendario di incontri – a Bologna a Piazza Maggiore, a Camerino dove hanno fatto una spaghettat­a con le comunità terremotat­e, spingendos­i a Catania dove si è concluso il appena pochi giorni fa, “incontrand­o e raccoglien­do anche le storie dei loro fan più sfortunati, colpiti da gravi malattie, cui abbiamo cercato di portare un sorriso ”. E in ogni posto è stata prevista una consegna di un pacco da giù, “grazie alla Coop Lombardia che ci ha sostenuto e a Libera Terra che ci ha dato un cuofano di prodotti nati in terre confiscate alle mafie”.

MA DI COSAsi tratta? “Il pacco da giù – prosegue Strazzullo – è il simbolo degli studenti universita­ri fuorisede, un gesto concreto di sopravvive­nza spedito dalle mamme ma anche e soprattutt­o qualcosa di più. Perché da casa non arrivano solo caciotte, sugo e melanzane sott’olio ma soprattutt­o l’aria della famiglia. Un trionfo di nostalgia felice”. Facciamo un passo indietro per raccontare il fenomeno videomaker di Casa Surace nato sul web ap- pena due anni fa, dall’intuizione felice di un gruppo di amici campani – originari di Napoli e Sala Consilina (Salerno) – che hanno realizzato e postato video sugli stereotipi fra nord e sud, spaziando dall’arte per fare la scarpetta, al modo perfetto per fare la valigia, dalla moda dall’ape(ritivo) alla Pasqua con un terrone (o senza) e il modo perfetto per preparare la fresella, “che deve sponzare (ammollare, ndr) come insegna nonna” sino all’ultima idea, quella di rifare i capolavori di Hollywood in chiave terrona e così La La Landdivent­a La La Sa-Rc,“per insegnare agli studios come si fanno i film al Sud”, afferma Alessio Strazzullo. I risultati sono sotto

gli occhi di tutti: 244.100 iscritti sul canale YouTube e oltre 55.182.822 visualizza­zioni totali per i video caricati.

E il fenomeno Casa Surace non è passato certo inosservat­o ai grandi brand e loro hanno pensato di ottimizzar­e il concetto di product

placement: “Cerchiamo la storia adatta per inserire un brand – un infradito o una nota marca di chips – anziché stravolger­e la scrittura, solo così riusciamo a non perdere il nostro appeal sul pubblico”.

A PROPOSITOd­i pubblico, rispetto agli youtuber, i video di Casa Surace sono trasversal­i, “siamo molto condivisi sui social ma ciò che ci fa piacere è il fatto di essere apprezzati dai figli, dai genitori e ovviamente dalle nonne. Il vero cuore pulsante della famiglia, l’anima di ogni pacco da giù che si rispetti”. Subito dopo il tour sono stati protagonis­ti anche di una affollata masterclas­s al Giffoni in cui hanno raccontato la loro esperienza ad una platea di ragazzi selezionat­i eppure la domanda inevitabil­e è sempre la stessa: i ragazzi di Casa Surace faranno presto un film? “Sì, ce lo chiedono spesso e la risposta, per adesso, è ni. Aspettiamo il momento giusto, non basta essere dei fenomeni sul web per fare un buon film, serve la scrittura e una buona idea da cui partire”. Ma c’è una lezione finale imparata in questo tour? “Tutta l’Italia è sud, si mangia ovunque bene e tanto!”. Con buona pace della bilancia.

Da mamma non arrivano solo sugo e caciotte, ma pure l’aria di famiglia Un trionfo di nostalgia felice

 ??  ?? I pranzi senza fine di Casa Surace
I pranzi senza fine di Casa Surace

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