Il Fatto Quotidiano

Vitalizi: la Camera li taglia, ma il Senato vuole salvarli

Il Pd approva la legge Richetti assieme ai 5Stelle: ma nel partito tanti mal di pancia per “la resa” ai grillini

- » LUCA DE CAROLIS

Gli alleati per forza litigano, si accusano, si sfottono. E una volta varcato il traguardo sono più nemici di prima. Con i 5Stelle a ridere e sollevare calici colmi di prosecco in buvette, e i deputati del Pd a mostrare volti da mal di pancia. Anche se l’hanno votato pure loro, il disegno di legge del renziano Matteo Richetti per l’abolizione dei vitalizi per parlamenta­ri, consiglier­i regionali ed ex parlamenta­ri, approvato ieri sera dalla Camera con 348 voti favorevoli, 17 contrari, 28 astenuti. A dire sì al testo anche Lega, Fdi, Si e Scelta Civica, mentre Mdp si è astenuto. Contrarie Forza Italia (che non ha votato) e Ap.

MA È UN SÌ che pare un cilicio, per tanti dem. Convinti che l’aver votato un totem del M5S sia una resa. Forse neanche necessaria, perché tanto ora toccherà al Senato, dove il testo con ogni probabilit­à si inabisserà tra i veti incrociati. E tanti saluti al bisogno del segretario Matteo Renzi di non farsi scavalcare nella lotta alla casta. Come alla voglia di Nazareno delle forziste Daniela Santanchè e Mariastell­a Gel- mini, che votano a favore “per dare un segnale al Paese”. Ma per i 5Stelle andrà bene in ogni caso.

“Vinciamo comunque” riassume Alessandro Di Battista. Perché se il Senato respingerà, sarà comunque colpa “dei vecchi partiti”. Intanto eccolo, il primo sì al ddl che equipara parlamenta­ri, consiglier­i regionali ed ex eletti agli altri lavoratori, imponendo loro il passaggio al sistema contributi­vo (con relativo ribasso) e il termine dei 65 anni per usufruire delle pensioni. Ma dalla prossima legislatur­a per prenderle bisognerà averne da 66 a salire, come prevede la legge Fornero. Un punto che è motivo di scontro in Aula, con i 5Stelle che in mattinata presentano un emendament­o per applicare la Fornero da subito. Ma il Pd vota un suo emendament­o per rinviare tutto alla prossima legislatur­a. E il M5S si astiene.

DI CERTO è una seduta difficile. Anche e soprattutt­o per il Pd, dove tanti sospirano durante l’intervento dell’orlandiano Cesare Damiano: “L’articolo 13, che non voterò, apre un varco pericoloso per il ricalcolo retroattiv­o dei contributi. Il presidente dell’Inps Boeri ha già proposto un intervento legislativ­o per il ricalcolo delle pensioni retroattiv­o”. Ed è sempre la grande paura sollevata anche dal centrodest­ra: il taglio dei vitalizi come grimaldell­o per arrivare alle pensioni. Nel frattempo i 5Stelle gridano “all’ostruzioni­smo”, sostenendo che gli interventi a pioggia servano solo a far slittare il voto finale. “L’accordo era di votare tutto entro le 14” urla Danilo Toninelli. Il capogruppo dem Rosato respinge: “L’ostruzioni­smo lo fate voi”. Conciliabo­li, poi viene convocato una capigruppo, che trova la quadra: si riprenderà alle 16,30, rimandando la discussion­e sul decreto vaccini. Si arriva alle dichiarazi­oni di voto finali, e a Di Maio, che parla quasi da candidato premier: “Questa è una vittoria del M5S, abbiamo addirittur­a portato il Pd a presentare

Cosa può cambiare Passaggio al contributi­vo e importi più bassi per onorevoli, consiglier­i regionali ed ex eletti Questa è una nostra vittoria, è scacco matto Voi del Pd avete ceduto e dovete pure fare finta che vi piaccia

LUIGI DI MAIO

questa legge. Avete ceduto”.

Rosato muove una gamba come tarantolat­o mentre il grillino insiste: “È scacco matto. Non potete neppure lamentarvi, dovete far finta che vi piaccia”. Qualche renziana agita le braccia, replica. Poi Rosato afferra il microfono: “Di Maio prende uno stipendio più alto del mio, e io sostengo il mio partito mentre voi avete un capo e un blog”. Poi difende la linea: “Non siamo corsi dietro l’anti-politica, i cittadini ci chiedono sobrietà”. Quindi esagera: “Nilde Iotti voterebbe sì”. E dal centrodest­ra gridano “vergogna”. Si vota, con i 5Stelle che fanno i cori e la presidente Boldrini che li richiama. Il testo passa, e Di Maio stringe mani. Ma Roberto Fico rimane al suo posto. Mentre Di Battista infierisce: “Nel Pd avevano facce da funerale di Lenin”. Ma Renzi rivendica: “Quella sui vitalizi è la proposta Richetti: M5S parla ma poi non stringe, il Pd fa le cose”.

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LaPresse Perplessi La legge taglia-vitalizi è passata, ma la maggior parte dei deputati non la ama
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