CANI E LUSTRASCARPE DELL’EX PREMIER
IL POVERO cagnolino che, stordito dalla confusione tipica delle feste Pd, l'altro giorno ha azzannato bonariamente l'ex segretario del partito, Walter Veltroni, non poteva certo immaginare che un piccolo morso potesse suscitare tale clamore politico. Ieri anche l'attuale leader democratico, Matteo Renzi, ospite della stessa festa a Botticino, in provincia di Brescia, è tornato a parlare dell'episodio. “Questo è un paese fantastico che sta discutendo da giorni sul fatto che Veltroni è stato morsicato da un cane”, ha commentato per marcare la sua differenza, ma in realtà rinfocolando a sua volta il dibattito. Anche perché ha subito aggiunto. “Non va bene mordere, ma in politica tanti leccano e neanche questo va bene”. Un parere senza dubbio competente, da parte di chi in pochi anni ha trasformato la segreteria del principale partito della sinistra italiana in una pletora di cortigiani, allontanando tutti i critici e circondandosi di mediocri lustrascarpe. Di cani, leccate e zerbini lui evidentemente se ne intende. L'ex premier, guarda caso, si trovava sul palco della Festa dell’Unità locale proprio per presentare il suo libro Avanti , che da settimane sta spopolando in ogni sede, dalle televisioni alle radio ai giornali, passando per librerie piccole e grandi.