“Spray al peperoncino sui profughi” Il prefetto: “Accuse senza fondamento”
Testimonianze raccolte da Human Rights Watch
Da
quando nove mesi fa la “giungla” di Calais è stata sgomberata, le condizioni dei migranti in questa zona cruciale della Francia è peggiorata. “A Calais è come vivere all’inferno”, ha denunciato Human Rights Watch. L’org ani zza zio ne deplora gli abusi della polizia contro i profughi, ormai senza quasi più alcun sostegno da parte delle associazioni di volontari. Secondo HRW, quando nella cittadina portuale - che collega la Francia alla Gran Bretagna - era ancora in piedi la bidonville creata dai migranti, gli agenti avevano usato le maniere forti tra cui l’uso di gas al peperoncino, anche mentre i migranti dormivano. Una pratica “talmente dif- fusa che molti richiedenti asilo e migranti faticano a ricordare quante volte ne sono stati vittime”, sottolinea HRW. L’ultimo rapporto dell’Ong internazionale si basa sulle testimonianze di oltre 60 migranti e richiedenti asilo, tra cui 31 minori, e di una ventina di operatori umanitari attivi tra Calais e Dunkerque.
“È un dossier orchestrato ad arte contro di noi”, si difende David Michaux, segretario nazionale del sindacato Unsa-Police. Ma, su 61 profughi intervistati dall’organizzazione tra fine giugno e inizio luglio, 55 hanno dichiarato di essere stati cosparsi di gas al peperoncino, in- cluso “durante il sonno ”. Secondo HRW siamo dinanzi a pratiche di routine, senza sanzioni, quando invece si tratta di abusi gravi, contrari alla deontologia delle forze dell’ordine e ai trattati internazionali relativi ai Diritti umani. A metà giugno, Jacques Tubon - il “Difensore dei diritti” - aveva denunciato un oltraggio di “una eccezionale e inedita gravità” a Calais, evocando, tra l’altro, una “caccia” ai migranti do polo sgombero dell’accampamento. Accuse respinte dal prefetto F ab ienSudry,ch eri tiene le conclusioni diHRW“calunniose” e “senza alcun fondamento”.