Ma Federica Mogherini che fine ha fatto?
Dipartimento mamma: riprodursi per difendere la razza italiana. A quando “un popolo ascende in quanto numeroso”? Il Partito della Nazione prende corpo. E pretenderebbe anche di definirsi di sinistra. Sulle questioni demografiche, da riferire sempre al Pianeta Terra, e non alle piccole tessere che lo compongono, è utile ricordare che, secondo le proiezioni Onu, nel 2030 saremo 8,5 miliardi; 9,7 nel 2050; 11,5 nel 2100 e che già oggi le risorse della Terra, pur iniquamente distribuite, non sono più in grado di sostenere la specie uomo, razza uomo: o donna, per par condicio. Desertificazione, innalzamento dei livelli del mare, progressivo esaurimento delle riserve di acqua dolce: lo sappiamo dagli anni Settanta dello scorso secolo. E la crescita demografica continua, specie in Africa, da cui sono appena iniziate le lunghe colonne dell’emigrazione. Consiglio: rileggere le profetiche considerazioni di Giovanni Sartori.
E magari fare Dipartimenti capaci di visioni di futuro.
Pisapia ha condiviso la linea del Pd. Sempre
Non sarà sfuggito a nessuno la presenza da qualche tempo di un personaggio che ha deciso dopo l’esperienza di sindaco di Milano di fare “il federatore di chi esprime idee di sinistra fuori dal Pd (ammesso che il partito di Renzi possa ancora chiamarsi di sinistra). Parlo di Pisapia, che in rappresentanza di non si sa quale seguito ogni giorno ci delizia con prese di posizioni che definire ambigue è un eufemismo. D’altro canto cosa ci si può aspettare da un personaggio che ha condiviso tutto con Renzi dalla proposta di Sala come sindaco di Milano, che non ha mai contestato le scelte del governo Renzi sul Jobs act, sulla scuola e sulla riforma elettorale. E che al referendum si è schierato per il “Sì”? Hanno ragione Montanari e la Falcone: senza una presa di distanza da quelle politiche è impossibile stabilire un contatto ed una collaborazione con Pisapia con buona pace dei vari Bersani e D’Alema che vedono in Pisapia il futuro leader della sinistra. Ma di cosa?
Aspettiamo altri abbracci Magari anche con Verdini
La chiarezza è divisiva. Un lusso - sostiene Pisapia - che la sinistra non può permettersi se vuole avere la possibilità di governare per cam- CARO COLOMBO, Macron vede i libici. Poi Gentiloni ne vede uno ed è contento di essere arrivato secondo. Sono accadute in Europa cose gravissime, tutte nei rapporti internazionali dell’Unione, moltissimi (i più seri e divisivi) sui migranti (prendere o affondare). Dell’Alto Commissario per gli affari internazionali e vice presidente dell’Unione, l’italiana Mogherini, non c’è traccia. CON LA SOLA eccezione della confusione europea sui rapporti con la Russia (sanzioni, gasdotti, rapporti ambigui di Putin, in Medio Oriente, nello stesso tempo alleato di alleato e alleato di nemici) tutta la materia della grande contesa sui migranti (porti e frontiere chiuse, e ognuno per sé, oppure salvataggio, accoglienza, condivisione con la partecipazione di tutti) riguarda l’Italia. È comprensibile che questo fatto trattenga l’alto commissario agli affari esteri e vice presidente d’Europa - che è italiana - dall’intervenire con l’energia e la chiarezza di idee che l’intricata situazione (e la vistosa malafede di molti governi europei) richiederebbe. Inaccettabile invece l’assenza e il silenzio. Sembra inevitabile, anche per gravi ragioni politiche, che la persona su cui ricade la responsabilità di tutta la materia e il peso anche simbolico della Vice-presidenza, si dimetta poiché è impensabile che, da italiana, possa intervenire nelle vicende che riguardano in modo dramma- biare le cose. Ma,- sostiene Pisapia - non si può fare a meno di lasciare aperta la porta del Pd, perché il proporzionale impone alleanze dopo le elezioni ed è meglio prepararle prima. A costo di deglutire petali del giglio magico. Questi gavettoni di realismo stanno freddando l’entusiasmo della sinistra vera. Che sembra sempre più una sinistra emerita, che non tornerà più. Oggi è divisa tra chi ha i numeri (Pd) e chi gli ideali (gli altri); tra chi ha il carisma inconcludente (Renzi) e chi la credibilità riluttante ( Pisapia). Dovremo accontentarci - sostiene Pisapia - di rammendare gli squarci del renzismo, aiutati dai renzisti ravveduti. Ma senza farci illusioni. Nessuno speri di reintrodurre l’art. 18, perché già si punta al 17 e mezzo. Tassare i grandi patrimoni per dare lavoro ai giovani si farà, ma con moderazione e senza stringere troppo con la lotta all’evasione.
I grandi lavori di manutenzione - vedi condotte idriche colabrodo - saranno avviati, ma senza spaventare i dividendi dei gestori. Pisapia abbraccerà anche Lotti e Verdini? Andrà al meeting di CL? tico l’Italia, sia verso l’esterno della Unione (i rapporti con la Libia, da cui Mogherini è stata comunque esclusa, e quelli con la Francia che ha deciso di occuparsi della Libia, per escludere l’Italia) sia fra Paesi sovrani dell’Unione (le frontiere che, ignorando la partecipazione ai diritti e doveri dell’Unione), che chiudono all’Italia e ai migranti sbarcati per forza in Italia, i loro porti e le loro frontiere. D’accordo. Federica Mogherini non può mediare. Ma poiché il torto delle controparti verso l’Italia è clamoroso, evidente e, se non risolto, porterà conseguenze gravissime, le dimissioni, anche come atto dimostrativo, sono necessarie subito. Oppure il governo italiano, che si è sentito dare lezioni di ottusa disumanità di stampo fascista sia dal ministro degli Esteri Kurz sia dal primo ministro ungherese Orbán, deve compiere il gesto di ritirare subito da Bruxelles la ministra e vice presidente italiana. Non si tratta di un passo fuori dall’Europa. Al contrario, dimostrerebbe che prendiamo l’appartenenza all’Unione molto sul serio, al punto da denunciare con fermezza violazioni distruttive e inaccettabili. Se questo non accadrà avranno vinto Orbán, Kurz e la Lega. Oppure Macron. E la Mogherini sarà il loro ministro.
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquotidiano.it Tutto è possibile nel nome del realismo.
E chi si scandalizza è divisivo, sostiene Pisapia.
Delle morti sul posto di lavoro non importa più a nessuno
Si riaccendano i riflettori sulla tragedia della Truck Center. Sono profondamente indignato da questa sentenza che ha assolto tutti gli imputati. Sono morti 5 lavoratori e nessuno è colpevole. Ma stiamo scherzando?
Da parte delle Istituzioni e dal mondo politico non una sola dichiarazione, né un comunicato stampa: nessuna indignazione di fronte a questa sentenza sconcertante.
Non c’è giustizia in Italia per i morti sul lavoro. Ha perfettamente ragione la mamma di Michele Tasca il 19 enne, uno dei cinque operai morti: “È uno schifo. Sono morte 5 persone e nessuno ha colpa di questo. Questa non è giustizia”. È dato scientifico che gli anziani costituiscono una fetta sempre più consistente della popolazione, ma è altrettanto chiaro come le problematiche che quotidianamente devono affrontare condizionino negativamente il loro poter essere ancora una risorsa. Cosa accade? Che quella stagione della vita che si chiama vecchiaia diventi ingestibile anche per una errata o mancata informazione sui servizi di cui gli anziani possono usufruire per la difficoltà oggettiva a districarsi e orientarsi nell’a r c i p el a g o dei servizi sociosanitari. La solitudine non è una malattia, ma una patologia della vita sociale che non si combatte con le medicine. Gli anziani hanno bisogno di incontrare persone, opportunità di svago, un numero telefonico non solo per le emergenze, ma anche per “mettersi d’accordo dove andare questa sera” o a quali spettacoli assistere. Bisogna creare le vacanze, per esempio nella mia città, Catania, si potrebbe offrire divertimento, feste e balli in città, L’onorevole Marotta contro l’abolizione dei vitalizi perché ci hanno costruito il “futuro delle loro famiglie”. Loro invece hanno potuto distruggere i progetti delle nostre famiglie; vedi legge Fornero e tutte le leggi e modifiche alle nostre pensioni che sono venute in questi anni. Le loro pensioni e vitalizi sono diritti inalienabili. Di noi possono fare quello che vogliono invece. È semplicemente una vergogna.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano
Pensate alle Olimpiadi e non sapete gestire l’acqu a
L’ignoranza grassa dei nostri amministratori e la loro improvvisazione da teatro di periferia ha raggiunto livelli insostenibili. Come ascoltare le dichiarazione del governatore del Lazio Zingaretti, in stile “non- sense” che, in merito alla scarsità d’acqua di questi giorni, inviterebbe volentieri Donald Trump per fargli capire cosa significa non rispettare gli accordi sul clima.
In altre parole se manca l’acqua a Roma la colpa è del mancato rispetto degli accordi sul clima ma non della dispersione idrica della rete che nella capitale è passata dal 25% nel 2007 al 43% di oggi. L’inettitudine degli amministratori che pensano a come lucrare sulle Olimpiadi fregandosene delle falle di dispersione idrica della rete è la vera causa di tale disastro.