Federica: duecento e stop Gabri&Greg, 800 per due
NUOTO Ai Mondiali in corso di Budapest gara strepitosa per la Pellegrini. Sul podio anche Detti e Paltrinieri: oro e bronzo
“I o non so cosa sia successo, devo ancora rendermene conto”. Sono queste le parole pronunciate da Federica Pellegrini pochi istanti dopo aver vinto la medaglia d’oro nei 200 stile libero ai Mondiali di Budapest. Mai come questa volta la sorpresa della nuotatrice, più volte accusate di essere un personaggio eccessivamente costruito, è apparsa sincera.
L’AZZURRA si è imposta con il clamoroso tempo di 1'54''73, dietro di lei, ex aequo, Katie Ledecky e l’australiana McKeon a 1'55''18. Sconfiggere la campionessa americana, la sua grande avversaria degli ultimi tempi, di nove anni più giovane, in particolare è stata un’impresa grandiosa. Fino a ora Ledecky non aveva mai perso una finale individuale in 12 apparizioni alle competizioni internazionali. Era difficile ipotizzare accadesse in questa occasione, persino dopo il miglior tempo ottenuto dall’italiana in batteria. Una gioia inaspettata, quindi infinitamente più grande.
“Non pensavo fosse possibile, credo di aver fatto una gara precisa al millimetro. Ci ho provato fino alla fine. Non so dove ho trovato questa energia, ma nella mia testa volevo questa medaglia, era importante dall’anno scorso” ha detto Federica dal bordo della vasca di Budapest, nella città in cui nel 2010 si confermò la più forte, accumulando il titolo europeo, quello mondiale e olimpico.
Con questo nuovo trionfo, a 29 anni, in un’età in cui la carriera di molti colleghi è già conclusa, torna a spolverare una bacheca incredibilmente brillante: oltre 40 medaglie nelle principali rassegne internazionali, 11 record del mondo polverizzati nel giro di due anni tra il 2007 e il 2009. Forse non ce ne saranno altre, ma mai dire mai. Subito dopo la gara Federica Pellegrini ha annunciato l’addio alle scene sui 200 metri, la distanza su cui ha costruito la sua leggenda personale. Non è chiaro su cosa si concentrerà ora, visto che in Ungheria ha ancora una volta ribadito di voler proseguire fino a Tokyo 2020.
Impossibile criticarla dopo questa nuova vittoria, quella della volontà. Dal 2014 la campionessa, sbocciata con un argento ad Atene ad appena 16 anni e presto entrata nell’olimpo delle grandissime della specialità, aveva iniziato la lunga discesa. Ai precedenti mondiali, a Kazan, si era dovuta accontentare del secondo gradino del podio sui suoi 200, vittima della straordinaria progressione della Ledecky.
Dopo un buon Europeo, lo scorso anno era arrivata la delusione di Rio. La nuotatrice era la portabandiera dell’Italia ai Giochi olimpici: per le sue gare l’attesa e l’attenzione mediatica fu spasmodica. Finire fuori dal podio e tornare a casa senza metalli fu per la veneta un’enorme delusione, che, a caldo, le fece annunciare la fine dell’attività agonistica. Il gossip incessante sullo stato di salute della sua relazione con il collega Filippo Magnini e le voci per cui stava dedicando troppo tempo alle passerelle e all’autopromozione, di certo, non hanno aiutato. Ma Federica Pellegrini, personaggio a tratti spigoloso e non sempre capace di dare una bella immagine di sé, ha sempre avuto dentro qualcosa di unico: quella cattiveria agonistica e quella determinazione che hanno fatto di lei una delle più grandi sportive italiane di sempre. Una che non può accettare che il suo tempo sia per sempre andato, finché non sarà lei a deciderlo.
ANGOLO-UOMINI: bello, bellissimo anche l’oro conquistato sugli 800 stile libero da Gabriele Detti (terzo l’altro italiano Gregorio Paltrinieri). Un oro in rimonta, giocato sulla progressione, con le ultime due vasche nuotate con una (forse due) marce superiori a tutti gli avversari.