GENTILONI VEDE “LA VIE EN ROSE”
PERDE UN MINISTRO al giorno, ha numeri in Senato da esecutivo di minoranza, qualunque capo di Stato o di governo europeo (vedi Macron) lo usa come pungiball, eppure Paolo Gentiloni da qualche giorno vede la vie en rose. Ieri, dopo l’incontro col libico al Sarraj (che, bontà sua, è venuto a salutarlo dopo aver fatto un accordo con la Francia e il rivale Haftar che esclude l’Italia), il presidente del Consiglio pro tempore - e contro ogni previsione - ha visto gli ambasciatori: sopraffatto dalla ben nota affabilità delle feluche, inopinatamente, Gentiloni s’è abbandonato all’ottimismo. “Il Paese è tornato a crescere e la crescita rassicura noi e gli investitori”, ha scandito con sprezzo del pericolo e delle serie storiche: tutti gli ultimi premier sanno che, in casi come questi, bisogna stare attenti e non dare materiale agli archivi per quando l’ottimismo a costo zero sarà devastato dai fatti. E invece niente: il conte Gentiloni Silveri (Viendalmare?) vede la vie en rose e ieri, ci informano le cronache, davanti agli ambasciatori si è concesso persino “un sospiro di sollievo” perché con questa economia che galoppa (?) la manovra d’autunno sarà molto meno difficile del previsto. È in questi casi che ci si sveglia tutti sudati, ma il conte premier dorme ancora: non svegliamolo.