Varoufakis e Tsipras: c’eravamo tanto amati
La coppia scoppiata della politica greca, se le dà di santa ragione. Sembravano finiti gli scontri diretti, da quando nel luglio 2015 l’allora ministro delle Finanze Yanis Varoufakis uscì dal governo di Alexis Tsipras dopo la vittoria del No al referendum sul piano di salvataggio. Invece, dopo due anni di punzecchiature del professore di Economia - ormai leader in proprio con il movimento paneuropeo Diem 25 - contro il vecchio compagno, adesso è arrivato per Tsipras il momento di togliersi i sassolini dalla scarpa.
Parlando al quotidiano britannico Guardian di come la Grecia sta uscendo dal baratro economico, il premier confessa i suoi più grandi errori. Per esempio, “la scelta delle persone nei posti chiave”. Un riferimento a Varoufakis? “È stata la decisione giusta per la strategia iniziale del governo - risponde - ma il piano presentato dall’ex ministro in caso la Grecia fosse stata costretta alla drammatica necessità di tornare alla dracma era talmente inconsistente che non vale neppure la pena parlarne”.
Immediata la risposta di Varoufakis: “Dato che presentai i piani per scongiurare l’aggressione della Troika prima delle elezioni del 2015, e fui scelto al governo - scrive in un post sulla sua pagina web - la risposta di Alexis riflette la sua profonda incoerenza”. Poi l’affondo: sei come i tuoi predecessori, ti sei arreso alla dottrina per cui ‘non c’è altra alternativa’ (all’austerity).
Retroscena sul piano per la moneta alternativa, Varoufakis li rivela anche nel suo nuovo libro, Adults in the Room. Certo immancabile sul comodino di Tsipras.