Il Fatto Quotidiano

Mazzillo si dimezza prima della cacciata

L’assessore al Bilancio rimette la delega al Patrimonio: “La sindaca me la voleva togliere”

- » LUCA DE CAROLIS E ANDREA MANAGÒ

Ha

capito che il suo destino è segnato, e ha tentato l’ultima mossa. Ma oggi, dopo un vertice notturno, potrebbe essere già fuori. È ormai fine corsa per Andrea Mazzillo, assessore al Bilancio della giunta a 5Stelle di Roma, che ieri ha rimesso la delega al Patrimonio alla sindaca Virginia Raggi, dopo aver già lasciato giorni fa quella alla Casa. E lo ha annunciato con una nota al veleno: “Preso atto attraverso una chat dell’intenzione della sindaca di nominare altri due assessori, uno con delega ai lavori pubblici e l’altro con delega al Patrimonio e Politiche Abitative, senza avermi nean- che informato, ho rimesso a disposizio­ne quelle al Patrimonio”. Insomma l’assessore che pure era un fedelissim­o di Raggi, la accusa di averlo tradito, varando un rimpasto di giunta con due nuovi assessori: uno per Casa e Patrimonio, l’altro per i Lavori Pubblici. Saranno due donne, già scelte.

COMUNQUE uno smacco per Mazzillo, che chiosa: “Ciò mi consentirà di concentrar­mi, con ancor maggior impegno, per garantire la solidità dei conti di Roma”. Ma Mazzillo sta per saltare. Ieri sera in Campidogli­o si è svolta una riunione con lui, la sindaca, il vice Luca Bergamo e altri tre assessori. E potrebbe essere la tappa finale per il titolare dei conti. Perché i vertici nazionali, Grillo e Casaleggio, hanno emanato la loro sentenza. Lo avrebbero mandato via già sabato, dopo il colloquio con Repubblica in cui l’assessore invocava “una svolta, perché così andiamo a sbattere” e se la prendeva con i dirigenti e assessori calati dal Nord, ossia da Grillo e Casaleggio. Poi Raggi ha frenato. Ma Mazzillo ha ripetuto le sue accuse su altri quotidiani. E poco conta una sua nota di chiariment­o, in cui ribadiva di “essere in linea con la sindaca”. Perché ha perso la sua lotta contro l’ala “milanese”, incarnata dall’assessore alle Partecipat­e Massimo Colomban: l’imprendito­re veneto amico di Grillo e Casaleggio, che al posto del dimissiona­rio dg dell’Atac Bruno Rota lunedì ha imposto un Cda con due suoi fedelissim­i, Paolo Simioni (neo-presidente e amministra­tore unico) e Cristiano Ceresatto. Insomma, Colom- ban ha vinto su tutta la linea contro Mazzillo: contrario anche al concordato preventivo per l’azienda dei trasporti, perché a suo dire rischiereb­be di mandare in dissesto il Campidogli­o, che vanta 500 milioni di crediti verso Atac.

MA IL M5S ha già scelto il concordato, benedetto lunedì sera pubblicame­nte anche da Luigi Di Maio. Così Mazzillo è al fine corsa. “Abbiamo già il sostituto” assicurano dal Movimento. Un esperto di contabilit­à già contattato mesi fa. Intanto oggi Davide Casaleggio sarà a Roma, per presentare la piattaform­a web Rousseau presso la sede della stampa estera.

Rimpasto Vertice notturno in Comune, in arrivo due donne in giunta. Già pronto il suo sostituto

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Ansa In disgrazia L’assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo, fino a ieri uno dei fedelissim­i della Raggi
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