Concorrenza blindata al Senato. Oggi si vota la legge del più forte
Poche misure a favore degli utenti. Poi marchette e un regalone ad Enel e assicuratori
Dimenticate le norme su ll’apertura delle concessioni demaniali alle spiagge, praticamente insabbiata, o quella su taxi e Uber, rimandata a una delega al governo. Ma anche la norma anti-scorrerie volta alla tutela delle società quotate italiane. “È pronta, deve trovare il veicolo gi us to ”, garantiva lo scorso maggio il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Dopo due anni e mezzo di iter parlamentare per approvare la prima legge per il mercato e la concorrenza, il ddl è arrivato oggi al voto finale al Senato, blindato con la fiducia nel testo identico a quello approvato dalla Camera. Le ultime novità riguardano: assicurazioni, mercato elettrico, farmacie e telemarketing. È una materia che l’Europa chiede di regolare ogni due anni. Solo che il testo finale contiene molta meno concorrenza rispetto all’originale e molte cortesie per grandi imprese e lobby. Alla fine è passata la linea del governo ombra, quello personale dell’ex premier Matteo Renzi, particolarmente sensibile alle richieste dei potentati economici.
ENERGIA Il 30 giugno 2019 finisce il mercato di maggior tutela, vale a dire il prezzo calmierato per gli utenti privati e le piccole imprese, che fa ri- sparmiare in bolletta il 15% - 20% rispetto ai prezzi del mercato libero.
In regime di concorrenza, i prezzi dovrebbero allinearsi al ribasso. Il discorso potrebbe filare se in Italia non ci fosse un incumbent, l’ex monopolista pubblico Enel, che nel mercato domestico, tra libero e maggior tutela ha una quota del 74% dell’energia elettrica consumata in Italia. Dei 20 milioni di utenti del mercato regolato, Enel conta di mantenerne circa la metà. Che siano beneficiati dai prezzi bassi del libero mercato è difficile: basti considerare che nel suo ultimo piano industriale il management Enel ha promesso agli azionisti, che poi sono coloro a cui risponde, un aumento della redditività del 20% nel 2019, nonostante i prezzi all’ingrosso dell’energia siano in calo.
Le nuove norme fanno un bel regalo all’Enel: i clienti a maggior tutela infatti non finiranno sul mercato libero, resteranno clienti Enel, con buona pace della concorrenza. Fra due anni chi non avrà scelto una propria compagnia resterà con quella che in precedenza garantiva la fornitura per conto dell’Acquirente unico: ad oggi in questa condizione ci sono circa 23 milioni di italiani e l’85% di questi contratti appartiene a Enel. Una norma che secondo il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, è stato “dettata via mail dall’Enel”.
ASSICURAZIONI
Il testo si limita a fotografare ciò che il mercato già offre: riduzioni dei premi Rc auto per chi installa la cosiddetta scatola nera, il dispositivo satellitare che monitora e registra tutte le informazioni sul veicolo e sul comportamento del conducente. Secondo i dati Ivass (l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) nel 2016 era presente già sul 19% delle auto.
Di fatto, l’obbligo di sconto imposto alle compagnie viene meno, anzitutto perché non esiste una politica di sconti sulla polizza che sia uguale per tutti. Inoltre, in caso di danneggiamento dell’apparecchio o di disinstallazione, i costi sono a carico dell’assicurato. Gli automobilisti potrebbero, invece, spendere solo un decimo di quanto sborseranno per la scatola nera se venisse prevista per tutte le automobili private (e non solo per il trasporto pubblico) la sola installazione della E- call, una simcard con rilevatore Gps che attiva automaticamente i soccorsi. Una richiesta delle associazioni dei consumatori che non è mai stata accolta.
TELEMARKETINGLa modifica che interessa invece le attività di telemarketing ha tolto la norma che stabiliva che le telefonate non richieste da parte di operatori di telemarketing dovessero iniziare specificando l’identità del soggetto per conto del quale avviene il contatto e l’indicazione dello scopo commerciale. Consentire di fatto agli operatori dei call center di chiamare anche chi si è iscritto al (pur finora inefficace) Registro delle opposi- zioni. L’obiettivo iniziale era esattamente l’opposto: stringere le maglie sullo stalking telefonico mirato a presentare offerte commerciali o vendere prodotti. Ora qualche flebile speranza è riposta in un ddl ad hoc, fermo da mesi in Senato, che punta a modificare la normativa sul Registro delle opposizioni, prevedendo, per esempio, che sia consentito inserirvi anche i numeri di cellulare, come richiesto anche dal garante della Privacy.
FARMACIE Possono diventare proprietà di società di capitale, col limite del 15%-20% delle farmacie regionali esistenti. Ma i soci potranno non essere farmacisti abilitati. In pratica, “viene premiata solo la logica del profitto, con la spinta a un oligopolio che metterebbe fuori mercato il singolo farmacista”, dice la federazione delle parafarmacie. Poi c’è la questione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta curano mal di denti e dolori muscolari): continueranno a essere venduti solo in farmacia. Non li venderanno parafarmarcie e grande distribuzione, con buona pace degli sconti.
Cara bolletta Gran parte degli utenti “tutelati” finisce all’ex azienda di Stato Che stima i guadagni: +20%