Il Fatto Quotidiano

Alla Camera show di Di Battista sui vitalizi Boldrini s’infuria e lo manda via dall’aula

La voce che pesa di più sono le pensioni degli ex dipendenti il 27,3% della spesa

- » GIANLUCA ROSELLI

Ancora

scintille in Parlamento sui vitalizi. Dopo la bocciatura da parte del Senato alla corsia preferenzi­ale alla legge Richetti che taglia i vitalizi agli ex parlamenta­ri, la questione ieri si è rispostata alla Camera, con un duro battibecco tra la presidente Laura Boldrini e il grillino Alessandro Di Battista.

SI STAVA discutendo il bilancio consuntivo di Montecitor­io per il 2016 – che poi è stato approvato in serata con 288 voti a favore, 7 contrari e 18 astenuti – su cui i 5 Stelle hanno presentato alcuni ordini del giorno. Uno di questi riguardava proprio i vitalizi: si chiedeva di rendere subito appli- cabile per la Camera la legge Richetti tramite una delibera dell’ufficio di presidenza. Boldrini ha ritenuto l’odg inammissib­ile perché “su questo tema c’è un iter in corso in Senato”. “Lei non può sapere come si concluderà l’iter in Senato, non sappiamo cosa sarà di quella legge”, ha detto Di Battista intervenen­do in Aula. A quel punto la presidente ha interrotto il deputato:

“Lei ha già parla- to, il suo non era un richiamo al regolament­o, si attenga alle regole!”. Il microfono di Di Battista viene spento, ma lui continua a inveire contro la presidenza. “La smetta, non può più parlare, la richiamo all’ordine…”, la reazione di Boldrini, che alla fine ha espulso il deputato. Una giornatacc­ia per Di Battista che, dopo che due settimane fa aveva confuso il nome di Austerlitz con quello di Auschwitz, era incorso in un nuovo errore durante il dibattito in Aula alla Camera sulla Libia. Il deputato ricorda l’intervento contro Gheddafi e accusa Forza Italia di averlo "avallato piegandosi ai diktat di Sarkozy, del premio Nobel Hollande, che poi si è scusato, e di Napolitano...". Probabilme­nte Di Battista intendeva citare l’ex presidente americano Barack Obama e non il francese Hollande, ma i “social” non lo hanno perdonato.

In serata, dunque, ha avuto il via libera il bilancio del 2016 e la previsione per il 2017. Il trend conferma che Monteci- torio dal 2011 risparmia risorse, con una spesa ridotta in sei anni di 157 milioni, il 14,22%. “Nel 2017 saremo in grado di restituire allo Stato circa 80 milioni di euro. Soldi che verranno ridati al ministero dell’Economia che li metterà a disposizio­ne del Paese”, afferma Gregorio Fontana ( Fi), questore della Camera.

Privilegi

In aumento anche i costi dei rimborsi dei deputati che superano la quota di 62,5 milion

SECONDO M5S però Montecitor­io restituisc­e soldi risparmiat­i, ma che saranno attinti da un fondo di 247 milioni di cui la Camera dispone, accumulati nel corso degli ultimi anni. “In cassa restano circa 167 milioni che potrebbero es-

sere impiegati per le emergenze del Paese”, osserva il grillino Andrea Cecconi.

Ma vediamo qualche numero reale con le differenze tra il bilancio del 2016 e quello del 2015. Nel consuntivo 2016 a pesare di più, come sempre, è la voce sulle pensioni, per cui vengono spesi 264.443.200 euro, ovvero il 27,3% del bilan- cio (contro i 256.876.628 del 2015). Per i pensionati, dunque, si è speso di più. Così come per i parlamenta­ri: i deputati nel 2016 sono costati 129.189.441 ossia il 13,3% (contro 128.407.832 del 2015). Altra voce importante è il personale, con 218.385.659, ovvero il 22,5% (232 milioni nel 2015). Un impatto notevole. E invece la Camera continuerà ad assumere: per il 2017 si prevedono 500 mila euro per nuovi per commessi e funzionari.

ALTRE VOCI

in cui invece le spese sono aumentate sono i rimborsi spese dei deputati (62.538.285 del 2016 contro 62.447.977 del 2015) e le utenze (7.635.094 nel 2016 contro 6.537.892 del 2015). Per tutte le altre voci, dai contributi ai gruppi parlamenta­ri alle pulizie, dalla ristorazio­ne ai trasporti, si risparmia, ma non molto, all’incirca nell’ordine del 1,5-2%. Infine, la Camera risponde al presidente dell’Inps, Tito Boeri, che nei giorni scorsi aveva accusato il Palazzo di essere poco trasparent­e sui contributi versati dai parlamenta­ri. “Non c’è nulla di opaco, i dati sono pubblici”, dicono i questori.

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La presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la seduta di ieri ha più volte ripreso e poi espulso il deputato del Movimento 5 stelle, Alessandro Di Battista
LaPresse Battibecco La presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la seduta di ieri ha più volte ripreso e poi espulso il deputato del Movimento 5 stelle, Alessandro Di Battista
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