La corsa ad armarsi in casa, segno di disprezzo per lo Stato
Sei affidabile se non ti candidi, ma se non lo fai non cambi le cose. È il “paradosso P”, come Pisapia. Ma vale anche per altri personaggi politici, che temono l’ingresso formale nella politica come una sconfessione del loro modo disinteressato di fare politica. Ha iniziato Grillo la gestione “eso-parlamentare” del potere. Cioè l’intenzione di rimanere fuori dalle aule, rinunciando volutamente ai privilegi che il ruolo comporta. Questa impostazione si è ripresentata con Pisapia, che ha detto che non si candiderà, così come ha fatto anche Montanari, fin dalla sua prima apparizione politica, al Teatro Brancaccio. Insomma, essere onorevole è diventato disonorevole. E se vuoi che la gente ti dia fiducia, la prima cosa che devi fare è mettere subito in chiaro che non vuoi una poltrona. Ma è democraticamente sostenibile? No. Anzi, è molto pericoloso. Avere “garanti” fuori dal Parlamento è una interdizione della nostra sovranità. Una patologia della Democrazia, da curare, prima che si cronicizzi.
Minniti è stato bravo, le Ong rispettino le regole
Il rifiuto delle Ong di aderire alle norme del Governo per regolare i cosiddetti “salvataggi” di migranti (in realtà un vero e proprio servizio di trasporto regolare dalla Libia all’Italia) è un fatto gravissimo che andrebbe sanzionato in maniera adeguata. Come si permettono questi signori di rifiutare forme di controllo sui flussi, continuando a pretendere sovvenzioni, aiuti, accoglienza? Perché Medici senza frontiere non porta i suoi passeggeri verso i porti maltesi o francesi anziché verso quelli siciliani? Caro Minniti, hai fatto bene a pretendere certe regole, ma ci vorrebbe ancora più coraggio, dichiarando illegittimi i trasporti di chi non le rispetta e rifiutando attracchi a chi si beffa dell’Italia.
I media parlano solo dei russi, e non di Hillary
Come per quasi tutte le notizie scomode la maggior parte della comunicazione guarda il dito e non la luna. Lo scandalo delle mail del Pd americano hackerate dai russi cosa ci dice? Che Hillary faceva pressioni sui big del partito per votare lei e non Sanders.
I cosiddetti grandi elettori eletti nei “caucus” delle primarie rap- CARO FURIO COLOMBO, perché piace così tanto, a così tanta gente, l’idea di uccidere in casa ? LA LETTERA sintetizza un vero e proprio plebiscito in favore delle armi da possedere, tenere in casa e usare all’istante, se necessario, in caso di intrusione di male intenzionato, quasi certamente immigrato. È un fenomeno interessante perché rovescia il tradizionale buon senso del tipico padre di famiglia italiano. Infatti, se è tipico, non solo al cinema, ma anche nelle notizie di cronaca americane, l’impulso ad armarsi e a sparare che è radicato nella storia e nella tradizione di quel Paese, un atteggiamento del genere non è mai appartenuto alla vita italiana. Qui c’è una netta diversità di comportamenti istintivi fra malavita che esibisce e usa le armi, e persone e famiglie normali, che diffidano delle armi e contano sulla sicurezza di cancelli, inferriate, porte e finestre, e sull’arrivo dei carabinieri (o polizia) che più o meno ci sono sempre. Nel mio primo periodo di vita americana mi sono sempre stupìto, soprattutto nelle piccole città, delle porte troppo fragili, delle finestre protette solo dai vetri, della mancanza di cancelli e recinzioni di ogni tipo (salvo le case ricche). Facile capire che la sicurezza è nel possesso di un’arma, nel buon tiro e nella fiducia quasi esclusiva in se stessi di chi deve maneggiare le armi. Abbiamo sentito molte volte una spiegazione: l’Europa è fondata sullo Stato, che in qual- presentano solo i due terzi dei delegati che votano per il candidato Presidente.
Un terzo infatti è costituito da dei “grandi grandi elettori” che non sono votati durante il processo delle primarie. Quindi nel grande processo democratico della più grande democrazia del mondo il risultato delle primarie non corrisponde assolutamente al verdetto popolare. Gli hackers russi hanno solo messo online le e-mail che lo staff di Hillary mandavano a questi per votare lei e non il rivale. Falsando il risultato delle primarie.
Infatti rimasi molto stupito quando il vecchio Bernie, pur sapendo tutto questo, abbia poi appoggiato Hillary alla Presidenza. Si è parlato tanto di questi famosi hackeraggi russi senza mai guardare cosa veramente si fosse scoperchiato.
Sulle privatizzazioni la sinistra ha perso l’anima
Come è noto, l’energia elettrica è il bene a “domanda rigida” per eccellenza, nel senso che non si può vivere senza di essa. che modo provvede (dovrebbe, così è la storia) alla vita e alla morte dei cittadini. L’America è fondata sull’individuo, che tiene per sé (o vuole, benché sia irrealistico), alcuni diritti, primo fra tutti quello di avere e portare armi. In Italia è avvenuto qualcosa che sembra non avere toccato per ora altri Paesi europei: il disprezzo per la politica è diventato disprezzo per lo Stato e le istituzioni. Ed è nata una corsa alle armi e all’ auto- difesa, spingendo dunque molti italiani verso una cultura “libertaria” (non contribuire a nulla, e provvedi da solo a tutto) estranea alla storia europea, e che rischia di diventare un fai da te senza regole. Ecco perché si susseguono due dichiarazioni che però non si identificano. Una è :“Ho le armi e, se necessario, mi difendo da solo”. L’altra: “Io sparo subito e non voglio sapere a chi sparo. L’intruso è sempre obiettivo legittimo.” Tutto ciò non porta dentro la cultura americana. Infatti l’America conta sulla comunità come riferimento sociale e sostegno (il giudizio dei propri uguali ). In Italia non c’è niente di simile. C’è una giustizia incerta, una polizia indebolita e priva di mezzi, e una chiesa sfocata (non tutti sono il Papa). Il disorientamento, perciò, cresce ogni giorno. Esi diffonde il vanto di uccidere subito, in casa, se deciderò che è necessario.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquotidiano.it Tanto premesso è inevitabile che privatizzandola si sia passati da un “monopolio pubblico”, disciplinato per legge, ad un monopolio privato, a cui interessa solo il guadagno nella massima misura possibile, il tutto a scapito di noi cittadini e, a riguardo, la libera concorrenza è solo una chimera.
La sinistra che alla fine degli anni Novanta ha voluto questo passaggio da pubblico a privato e che ora fa il grande regalo al capitale privato, ha perso la sua anima ed è diventata come “l’isola che non c’è”.
Il nazionalismo di Macron non fa sconti all’Italia
Non penso che la Francia farà retromarcia. Del resto ciò che ha contribuito a rendere timida la risposta italiana all’iniziativa della Francia sui cantieri Saint Nazaire è stato il pregiudizio positivo nei confronto di Macron. Il solo fatto di aver sconfitto Marine Le Pen ha reso il neo premier francese un modello e un punto di riferimento, e non solo per il centrosinistra. Purtroppo i fatti stanno dimostran- do che Macron è parecchio diverso da quello che molti si erano immaginati e il suo nazionalismo non fa sconti. Tantomeno all’Italia.
Si sceglie sempre la politica del giorno dopo
In questi giorni è stato ricordato ampiamente quel che era già noto: le perdite di acqua per usi potabili ammontano anche al 40-60% , causa le condizioni delle reti. È mancata una riflessione che è invece doverosa: se sovrapponiamo la mappa delle vetustà delle condutture con quelle invece in cemento- amianto si noterebbero delle coincidenze: l’entità del cemento –amianto, ammonta secondo fonte Arpa Lazio 2013, a 100.000 di chilometri. Dal 1999 sosteniamo la necessità della bonifica dell’amianto per ragioni sanitarie; siamo rimasti inascoltati. Intendiamoci: si rompono anche le tubazioni in ghisa e in pvc, ma le rotture di quelle in amianto, solo nella città di Bologna nel 2016, sono state 500. Attuando un piano nazionale di bonifica si farebbe un’ottima operazione di si- La canicola che precede le ferie agostane è da sempre foriera di bizzarre proposte e trattandosi in questo caso del consiglio Regionale Veneto, rischiano di divenire leggi vincolanti. L’obbligo di esporre sugli edifici il vessillo veneto, che sarebbe poi quello della Serenissima, alla faccia di padovani, bellunesi, ladini, cimbri, trevisani etc., che un loro vessillo l’hanno sempre avuto, altrettanto nobile e prestigioso; pena una salatissima multa, è la priorità del momento. Archiviate, forse perché “noiose”, come le ha definite qualche parlamentare, le emergenze vere quali la mancanza di un lavoro per milioni di veneti, i cantieri infiltrati dalle cosche mafiose, un territorio in perenne calamità naturale, la distruzione del tessuto economico. E così, basiti, assistiamo a querelle tipo “se il vessillo resta esposto dopo il tramonto dovrà essere illuminato”, “scuole di ogni ordine e grado dovranno aprire e chiudere l’anno scolastico col vessillo della Serenissima” e magari, metterlo su ogni suppellettile. A questo dovremmo sommare gli oltre 14 milioni che andremo a spendere ad ottobre, per un referendum, sull’autonomia del tutto inutile, visto che non aggiunge nulla allo status attuale di noi veneti.