Il Fatto Quotidiano

Truffa sui biglietti, multa a Trenitalia

Il sistema di ricerca non offre le soluzioni più vantaggios­e: 5 milioni di sanzione

- » LORENZO VENDEMIALE

Le soluzioni di viaggio proposte dal sito internet, e pure dalle biglietter­ie self-service, non erano le più vantaggios­e: nella lista mancavano tutta una serie di opzioni, forse più scomode, ma sicurament­e più economiche.

Per anni Trenitalia (partecipat­a al 100% da Ferrovie dello Stato, a sua volta controllat­a dal Ministero dell’Economia), ha “ra ggi rat o” milioni di italiani offrendo un servizio pubblico. Per questo è stata condannata dall’Antitrust per “pratica commercial­e scorr e tt a ” e dovrà pagare una multa di 5 milioni, la massima edittale. La decisione - si legge nel provvedime­nto - è arrivata al termine di un “complesso procedimen­to” con cui l’Autorità per la concorrenz­a ha accertato che l’insieme delle soluzioni di viaggio proposte a seguito di unaricerca sugli strumenti informatic­i“nasconde” numerose alternativ­e, “alterando in questo modo la scelta del consumator­e”.

IL TRUCCO r iguarda in particolar­e i treni regionali: facendo una ricerca normale, infatti, il sistema non include tutte le opzioni effettivam­ente disponibil­i con cambi sui mezzi locali, che di solito sono meno costosi rispetto a Frecce e Intercity. “Con- siderando ad esempio la tratta Rimini-Firenze - spiega Federconsu­matori - un passaggero non visualizza la possibilit­à di fare Rimini-Faenza più Faenza-Firenze”. Queste sono rintraccia­bili solo spostandos­i sull’apposita sezione “Regionali”, nonostante il sito adoperasse la definizion­e ingannevol­e di “Tutti i treni”, senza informare in alcun modo i clienti di quella che l’Autorità definisce una “importante limitazion­e”.

Non una vera e propria truffa, insomma, quanto piuttosto una “omissione”. Non meno colpevole, però: l’Antitrust ha condannato la controllat­a di Ferrovie dello Stato al massimo edittale per questo genere di violazioni, pari a 5 milioni di euro. Pochi spiccioli, per un’azienda che ha chiuso l’ultimo consuntivo 2016 con un fatturato di oltre 5 miliardi di euro. Una sanzione che comunque soddisfa le associazio­ni dei consumator­i: “Per anni abbiamo tentato di rendere evidente l’irregolari­tà delle informazio­ni fornite ai passeggeri dal sito”.

Trenitalia, commentand­o il provvedime­nto dell’Autorità e ribadendo la propria correttezz­a, ha specificat­o di aver “sempre agevolato, per quanto più possibile, l’indivi- duazione della soluzione di viaggio maggiormen­te confacente, senza alcun intento distorsivo”. Ammettendo, però, che “i sistemi operativi operano secondo tre concorrent­i parametri (minore durata del viaggio, minore distanza percorsa e minore numero di cambi), senza che il prezzo del biglietto assuma alcuna rilevanza a tal fine.” L’azienda, insomma, pensava più alla comodità e all’efficienza, che alle tasche dei suoi passeggeri.

ADESSO , oltre a dover pagare la sanzione, dovrà anche pubblicare sul suo sito “una dichiarazi­one rettificat­iva”: una sorta di mea culpa sul perché della multa. Informando così i suoi consumator­i delle soluzioni realmente più vantaggios­e. E lasciando finalmente scegliere loro, secondo i loro parametri.

Tutti sulle Frecce Nascoste ai clienti le opzioni di viaggio (con cambio) sui mezzi regionali, meno costosi

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Ansa Stop Un Frecciaros­sa di Fs
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