Yoram, Ernesto, Dario e Raffaello Unipol ti dà del tu (se sei deputato)
Il procuratore di Torino Armando Spataro dice che va bene: le carte erano state acquisite in modo legittimo e, quand’anche segrete, per un errore del Pm. Dice: i contenuti pubblicati erano legittimi. Dice: tante scuse al cronista Gianluca Paolucci della Stampa per la perquisizione, l’indagine e il resto, ma son cose che capitano. Dice: noblesse oblige. In attesa di un eguale atto di irrituale correttezza da Napoli per il nostro Marco Lillo, noi - che nulla faremmo senza il permesso della competente autorità - ci sentiamo final- mente legittimati a parlare di quel che c’era scritto in questo benedetto articolo e pure degli audio pubblicati dal quotidiano torinese. In queste istruttive conversazioni il presidente di Unipol Stefanini e il responsabile dei rapporti istituzionali Genovese discutevano di come far passare emendamenti a favore delle assicurazioni in materia di Rc Auto. Le mire erano in sostanza due: integrare l’intera filiera della riparazione (facendo dei carrozzieri dei conto-terzisti) e, soprattutto, eliminare le fastidiose tabel- le del Tribunale di Milano per i macro-danni, robetta tipo la morte o l’amputazione di un arto, per far risparmiare alle compagnie un paio di miliardi l’anno. E le conversazioni - amabili, professionali, correttissime - sono tutte “ha detto Yoram che lo fa” (Gutgeld, Pd, commissario alla spending review), “parliamo con Dario” (Franceschini, Pd, ministro), “lo ha presentato Ernesto” (Carbone, Pd), “chiamo Raffaello” (Vignali, Ap). Ora, passi la legittima attività di lobby, ma com’è che questi si danno tutti del tu?