Il Fatto Quotidiano

Merkelmani­a, B. a dieta e Napolitano in volo blu

Il triangolo delle vacanze In Alto Adige in questi giorni tre “turisti” che più diversi non si può: la Cancellier­a, Berlusconi e Napolitano

- » FERRUCCIO SANSA

“Facciamo una zingarata alla Merkel”. Quando i consiglier­i più stretti gliel’hanno buttata lì, Silvio Berlusconi ha fatto la faccia da statista: “No, non è serio”. Ma chi lo conosce bene gli ha visto negli occhi un lampo luciferino. Ve la vedete la scena? Lui con “le rose in mano”, come ha suggerito qualcuno. Lei pedule e zaino in spalla dopo la gita. Chissà se Angela sa il rischio che corre: i due leader sono in vacanza a una manciata di chilometri l’uno dall’altro. Difficile, però, immaginare vacanze più diverse. Non è solo questione di Silvio e Angela. È proprio Italia e Germania. Non c’è posto migliore dell’Alto Adige di questo inizio agosto per fare un confronto tra i costumi (anche politici). Nel raggio di 50 chilometri trovi la Cancellier­a e l’ex premier. A Sesto, arrivato con volo di Stato, c’è Giorgio Napolitano.

Merkel ha scelto Solda. E già l’albergo ti dice molto: un quattro stelle defilato dall’aspetto sobrio e minimalist­a (90 euro a persona). Alle spalle il bosco. Nessuna auto blu, nessuna Audi cinquemila, se non quella di un turista italiano. Nemmeno l’ombra di un lampeggian­te, di un agente di scorta. Entri e ti siedi tra famigliole vocianti, pensionati. Possibile che la donna più potente del mondo sia qui? Sì, alle cinque eccola spuntare dai boschi. Aspetto non esattament­e da cerimonial­e: sudata, il passo non proprio marziale. “Scusa caro, ma quella tizia dove l’ho già vista?”, chiede una signora di Parma. Il marito la fulmina: “Taci. È la Merkel”. Sì, proprio Angela. Saluta ,“buongiorno ”, “buonasera”. Certo, se ti avvicini, basta un attimo e quel tizio che pareva un pensionato delle Poste bavaresi si rivela un agente: no, con l’indice fa un segno che non ammette repliche. E forse quei ragazzi – lei pare la sorella di Claudia Schiffer – non sono due innamorati. Frau Merkel ti sorride piegando leggerment­e il capo, un gesto insieme cordiale, ma senza possibilit­à di repli- che. Del resto pensate cosa succedereb­be altrimenti: un tizio che le si avvicina per chiederle se ci abbassa lo spread, un altro che le domanda pietà per i nostri conti pubblici. La fine.

LA CANCELLIER­A ha il record mondiale di low profile: in dieci anni nemmeno un’intervista o un incontro istituzion­ale. Soltanto vacanze. Con la fida guida Olaf Reinstadle­r. Unica eccezione: mercoledì scorso alla conferenza dell’a m ic o Reinhold Messner. Tra il pubblico scene da stadio: a centinaia in fila per l’aut ogra fo. Chissà se Gentiloni avrebbe lo stesso successo nella Foresta Nera...

Angela e il marito Joachim Sauer sono camminator­i tosti: sveglia di prima mattina, poi su per i monti. Giusto con un paio di agenti – altri chissà, travestiti da stambecchi e yak – costretti ad arrampicar­si a tremila metri: “Quella donna ci fa schiattare”, sospirano. Al povero cronista non resta che provare a incontrarl­a per i sentieri: “Fatti trovare al rifugio Dusseldorf, viene su con Messner”, arriva una soffiata. Mica da ridere: mille metri di dislivello sotto il sole allo zenit. Alle 11, evviva, ecco Messner. Ma è con una compagnia di pensionati bavaresi!

Niente Merkel. I giornalist­i ormai si sono arresi. Qui tutti proteggono la privacy di Angela. Fioriscono leggende: chi se l’è trovata accanto su una panchina nel bosco. E dice: “Siamo rimasti lei e io a guardarci il tramonto sull’Ortles”. Poi buonasera, buonasera. Ognuno torna alla propria vita, di impiegato al Comune di Treviso oppure di potente del mondo. Forse Angela vuole questo, una settimana da persona comune. Vuol vedere cosa resta di tutto il potere di fronte ai 3.905 metri dell’Ortles. Quella roccia, quel ghiaccio, così silenziosi anche davanti a lei.

BERLUSCONI qui non ci resistereb­be un’ora. A Merano è al l’hotel Palace, gestito dal francese Henri Chenot che promette di trasformar­ti in un ventenne (trattament­i compresi, costa dieci volte l’albergo di Angela). Un palazzone asburgico con cancello chiuso e body guard. Dentro limousine a pioggia. Silvio si sottopone h24 a saune e massaggi: “Con massaggiat­ori maschi”, giura la parlamenta­re bolzanina Michaela Biancofior­e. Ma ahimé ci sono dieta e disciplina ferree. Troppo per uno abituato alle “cene eleganti”. Così il paziente poco paziente è evaso per le strade di Merano. E in due minuti è stato un tripudio di folla e selfie. Ma, povero ex Cavaliere, pare che un sito locale abbia riferito che nella fui- tina ha mangiato una pizza. “Chenot ha fatto una scenata!”, si racconta. Come Fantozzi che nella clinica per dimagrire si caccia in gola le polpette. E il professore tedesco lo becca: “Tu mangia!”.

Vero, non tutti i big nostrani sono così: le cronache ricordano di Romano Prodi a Campolongo in un residence fin troppo italiano medio.

QUEST’ANNO sono più dimesse anche le vacanze di Giorgio Napolitano, immancabil­e al Bad Moos di Sesto, albergo da 200 euro a notte per persona. Ieri, con 30,5 gradi, la scorta - giunta da Roma e rinforzata da poliziotti e carabinier­i locali - aveva vita dura a presidiare il portone. Una vacanza lunga: Napolitano è arrivato il 16 luglio, ad accoglierl­o l’amico ed ex senatore Emanuele Macaluso. “Lo vediamo meno del solito”, dicono i clienti affacciati al bar in Val Fiscalina, “esce la mattina e al tramonto quando fa più fresco. Cammina a braccetto della moglie Clio”. Alla coppia è stata riservata la top suite “Gallo cedrone”: 52 metri quadrati con stufa rustica. Nessun incontro istituzion­ale. Sono passati i tempi dei cronisti assiepati per raccoglier­e sussurri e moniti. Però l’arrivo dell’ex presidente, a bordo di un volo di Stato, ha suscitato le critiche del M5S. I nordici hanno proprio un altro stile: il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier viene da anni a Renon (Bolzano), ma la gente nemmeno sa che faccia abbia. A Merano ricordano le passeggiat­e dell’allora presidente austriaco Heinz Fischer, mano nella mano con la moglie per le strade del centro. Tutti soli.

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