Il Fatto Quotidiano

Le quattro navi testimoni di Iuventa

Intercetta­zioni: “Cioè se c’è una nave militare perché tu mandi me e i militari guardano”

- G. CAL. E VAL. PAC.

Èil

27 febbraio 2017. Cristian Ricci e Pietro Gallo della Imi Security Service, società che operava a bordo della Vos Hestia di Save the children.

Gallo: Non ti hanno chiesto la stranezza del fatto che noi ci recavamo nel posto e trovavamo il gommone?

Ricci : Mi hanno chiesto come andavamo. Io gli ho detto: uno, era la Capitaneri­a che ci mandava; due, alcuni s’incontrava­no per la strada perché c’era un periodo che c’era sempre peno; e tre, arrivava sta chat e noi andavamo perché arrivava sta segnalazio­ne in sta chat. E poi gli ho detto quella storia di quegli eritrei, di quello che dicevano che un prete aveva mandato il messaggio.

Gallo: Ah, la storia dell’eritreo, eh sì... (...) Sì sì quella già la sapevano, quella segnalazio­ne del barcone di legno degli eritrei (...) , già lo sapevano questo fatto! Che gli è arrivato il messaggio dal prete eritreo e noi ci siamo recati là e abbiamo trovato il barcone di legno. (...) E a bordo c’avevamo il mediatore eritreo.

Ricci: Una cosa strana, esattament­e. (...)

Gallo: Perché se è un aiuto, ok! Ma se è una tratta è diverso, questa è una tratta in piena regola (...). Cioè viene la nave militare a fianco a noi due e ci aiuta, e noi tutta la notte a sbarcarci eritrei, tu mi spieghi, cioè... penso che è più importante la nostra nave e poi vengo io a dà una mano... ma come se succede un incendio in un albergo, vengo io come protezione civile e ti chiedo un po’ (...). Non che tu devi andà proprio a cercà questi e portarli, capito? Cioè il problema è questo, il problema è che comunque, cioè, se queste persone le devono aiutare, le devono aiutare a Tri... il primo che li vede per mare, non te! Cioè se c’è una nave militare perché tu mandi a me e la nave militare mi guarda? Come tipo quella notte con gli eritrei... la nave militare ci ha guardato là!

Ricci: Perché non lo so... Gallo: L’ultima notte c’era la nave della Guardia costiera che ci guardava, non è che ci ha dato una mano... (...). Hai capito, cioè noi andavamo avanti e indietro e quelli che ci guardavano! E cioè, per quale motivo? Tu non mi dai una mano una mano a me, come mai?

GALLO ha raccontato agli inquirenti l’episodio del 5 maggio, quando attorno alla Iuventa c’erano altre quattro imbarcazio­ni. “Quando la Vos Hestia (Save the children) è arrivata nella zona dei soccorsi c’erano undici imbarcazio­ni di migranti. Erano presenti altri assetti quali Aquarius (Msf) e Iuventa (Jugend Rettet). Come accaduto nel soccorso del quale ho parlato, avvenuto nei primi giorni di maggio, anche in questo caso nel tratto di mare era presente la Guardia costiera libica e i soliti barchini di pescatori. Inoltre c’era un’imbarcazio­ne più grande, senza segni di riconoscim­ento, con due mitragliat­rici, una a poppa e una a prua, che ha sparato alcune raffiche di mitra senza uccidere nessuno”.

Il 5 maggio vicino alla barca tedesca c’erano altre quattro navi: Aquarius, Vos Hestia e la Guardia costiera

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