Previti e B. disertano l’ultimo saluto a Squillante. Arriva l’amico Letta
Al funerale dell’ex capo dei gip di Roma nessun protagonista di quell’epoca, solo i parenti
Cesare
Previti è il grande assente ai funerali di Renato Squillante, l’ex capo dei gip del Tribunale di Roma morto a 92 anni mercoledì. Oggi dimenticato, un tempo potente magistrato, del giro di professionisti e politici che contavano. Quelli che si ritrovavano al circolo Canottieri Lazio o nella villa dello stesso Previti, prima “solo” avvocato di Silvio Berlusconi e poi parlamentare e ministro. Grandi amici Previti e Squillante, a metà anni ’90 furono coimputati ai processi milanesi Imi- Sir/ Lodo Mondadori e Sme, anche con Berlusconi.
Dal conto svizzero “Mercier” di Previti, per dire, furono trasferiti 434 mila dollari sul conto svizzero “Rowena” di Squillante. Per i giudici quei soldi erano riconducibili alla Fininvest, ma non ci sarebbe stata corruzione. Del mondo politico e giudiziario di quell’epoca ai funerali non si è visto nessuno, a eccezione di Gianni Letta. Il fido Machiavelli di Berlusconi per una decina di minuti ha stretto tante mani e poi è andato via. Nessuna traccia pubblica, invece, del cordoglio dell’ex premier. Ci ha pensato il fratello Paolo dalle pagine del Giornale. Al funerale non c’era neppure Stefania Craxi, di solito a Capalbio in questo periodo, che si è “stretta fraternamente” alla famiglia dalle pagine del M es sag ger o. Assenti i coniugi Augusta Iannini-Bruno Vespa. L’ex gip di Roma, e poi funzionaria del ministero della Giustizia con Berlusconi, era amica di Squillante. Quando il pool Mani Pulite indagò sulle “toghe sporche”, fece piazzare una cimice al bar Tombini dove Renato Squillante prendeva l’aperitivo pure con la Iannini, mai sfiorata da quell’inchiesta.