Cronologia di un disastro
2012, LA PRIMA ISPEZIONE. Bankitalia avvia un’ispezione dal 28 maggio al 12 ottobre. È mirata al credito ma non trova le “baciate”. L’ex vice dg Paolo Marin ha detto di aver consegnato una lista con clienti finanziati per acquistare azioni per 234 milioni. In quel momento il fenomeno ammonta a circa 280 milioni. Nello stesso anno Pop Vicenza vìola pripetutamente la normativa sull’uso del fondo acquisto azioni proprie
2013, VENETO BANCA. Gli ispettori entrano in Veneto Banca e lì scoprono “baciate” per 157 milioni (la banca controdeduce con 10 milioni). Viene cacciato il vertice e denunciato il dg Vincenzo Consoli
FEBBRAIO 2014, GLI ALLARMI. Un artigiano della provincia di Belluno scrive a Bankitalia che la banca pressa i clienti affinché comprino azioni, pena la ritorsione sul prestito. Bankitalia ci metta due mesi per chiedere conto alla BVi, che dopo altri 40 giorni nega tutto: in quell’anno verrà chiuso un aumento di capitale da 607 milioni, finanziato per oltre 130 milioni
2015, LA “SCOPERTA”. La Bce ordina l’ispezione, che parte in febbraio. Scoprirà mezzo miliardo di capitale finanziato, un altro mezzo miliardo lo scoprirà la banca su richiesta della Bce
2016, LA LENTEZZA. Bankitalia manda i documenti alla Procura di Vicenza solo nel novembre 2016. La procura ha chiuso nei giorni scorsi l’inchiesta su Zonin, l’ex dg Samuele sorato e altri 5 vertici per falso in prospetto, ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio
2017, LA FINE. Il 25 giugno il governo liquida l’istituto. La parte sana (più 5 miliardi) va a Intesa Sanpaolo. Il crac di Bpvi è costato oltre 6 miliardi