Il Fatto Quotidiano

E le navi si allontanan­o dalla costa libica

Il monitoragg­io delle rotte: “effetto marcia indietro” dopo le polemiche

- » FERRUCCIO SANSA

Arretra

la linea delle Ong. Alcune delle navi impegnate nei salvataggi di vite umane nelle ultime ore si sono allontanat­e dalle coste libiche. “Non ci arrendiamo, siamo sempre convinti che questo sia il nostro dovere. Ma è difficile andare avanti tra le minacce dei leader libici, l’arrivo delle navi da guerra italiane e i sospetti su alcuni di noi”, racconta, chiedendo l’anominato, il comandante di una delle navi impegnate.

Con i siti e le app dedicate al traffico marittimo è possibile seguire i movimenti di tutte le navi, comprese quelle delle Ong. Così ieri sera, secondo vessel finder. com e Ma ri net ra ffi c. c om , la nave Iuventa della organizzaz­ione non governativ­a tedesca Jugend Rettet era rientrata nel porto di Lampedusa.

Lontane dalle zone delle operazioni anche diverse imbarcazio­ni che ieri erano nel porto di Malta. Tra i moli dell’isola ecco la Minden , battente bandiera tedesca, della ong Life Boat. Al molo accanto è ormeggiata la Sea Eye( l’armatore è l’omonima organizzaz­ione tedesca).

Infine sempre a Malta risultava in scalo la Sea Watch 2. Mentre la Sea Watch 1 risulta lontana, in un’altra zona delicata, quella tra Grecia e Turchia. E la Sea Watch 3 invece è partita dalla Spagna diretta a Malta.

Médecins sans frontières ha due navi: la Vos Prudence risulta essere a centinaia di miglia dalla Libia, diretta a Lampedusa. Mentre la Vos Hestia - una delle imbarcazio­ni più grandi, oltre 59 metri - è arrivata ad Augusta, in Sicilia.

È a Barcellona, lontana dalla zona delle operazioni - le imbarcazio­ni richiedono un rimessaggi­o dopo mesi di mare - la Astral della spagnola Proactiva Open Arms. Un panfilo di 30 metri che operava nel Canale di Sicilia.

La Moas - organizzaz­ione maltese fondata da Chris Catrambone - conta sulla Topaz Responder (ieri al largo della Turchia) e sulla Phoe- nix che invece si trovava a circa 50 miglia dalla Libia.

Altri navigano vicino alle coste africane come la Golfo Azzurro- una nave di 37 metri per 350 tonnellate - della Ong olandese Boat Refugee Foundation che alle 19 di ieri sera era a una manciata di mi- glia dalle acque territoria­li di fronte a Tripoli. Dunque in zona consentita. Ora sta facendo rotta verso Malta.

Anche la Aquarius della Sos Mediterran­ée (franco-italo-tedesca) incrociava al largo tra Tripoli e Misurata. Distanza dalla costa circa 50 miglia.

C’è una nave che ieri sera - almeno secondo i monitoragg­i online - ha sfiorato il limite delle acque territoria­li libiche. È la C Star, la nave “identitari­a” che si è spinta fin quaggiù e potrebbe compiere azioni di sabotaggio contro le ong. Insomma, chi si muoveva sul filo del limite ieri sera non era chi voleva compiere operazioni di salvataggi­o.

Vade retro

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La Iuventa di Jugend Rettet è stata oggetto del provvedime­nto dei magistrati di Trapani
Ansa Sotto sequestro La Iuventa di Jugend Rettet è stata oggetto del provvedime­nto dei magistrati di Trapani

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