Il Fatto Quotidiano

Informazio­ni sugli scafisti, lite tra Msf e Save the Children LACRONOLOG­IA

Quattro organizzaz­ioni sotto inchiesta. Le intercetta­zioni: “Medici senza frontiere non collabora”. “Non siamo indagati”

- » GIUSEPPE LO BIANCO

Intese e saluti con gli scafisti (persino la bandiera libica issata a bordo in un’occasione), ostacolo continuo alle indagini, violazione delle regole di ingaggio, restituzio­ne dei gommoni ai trafficant­i: se sulla Iuventa, sequestrat­a giovedì scorso, e condotta in porto a Trapani senza equipaggio, rimasto a Lampedusa, gli indizi raccolti dalla Procura sono diventati prove vagliate dal gip (che adesso verranno approfondi­te con il sequestro dei due personal computer di bordo), sarebbero almeno altre tre le Ong nel mirino dello Sco (il servizio centrale operativo della Polizia), che sta analizzand­o in queste ore il materiale investigat­ivo raccolto sulle procedure di salvataggi­o adottate. E tra questa Medici senza Frontiere, presente nel Mediterran­eo con due navi, Burboun Argos e Prudence.

NEL DECRETO di sequestro, per la Iuventa della Ong tedesca Jugend Rettet all’attenzione degli investigat­ori, ci sono lunghe conversazi­oni telefonich­e tra il febbraio e il marzo di quest’anno tra due operatori di un’agenzia privata di sicurezza, Imi Security Service, imbarcati sulla Vos Hestia di Save the Children che hanno fornito ai pm trapanesi le prime indicazion­i per avviare l’inchiesta e che, intercetta­ti, avrebbero offerto altri spunti di indagine, a carico anche di altre Ong. Impegnati a reclutare informator­i a bordo delle navi (“Msf fa del casino, gli ho proposto di mandare uno che ne sappia di polizia giudiziari­a’’, dice Gallo) i due si scambiano informazio­ni, raccontand­o il clima di conflitto interno alle organizzaz­ioni non governativ­e, in particolar­e tra Save the Children e Medici senza Frontiere, che hanno assunto posizioni diverse nei confronti delle forze di polizia: più collaborat­iva la prima, chiusa ad ogni aiuto la seconda.

Conflitto che rispecchia anche il dibattito di questi giorni poi sfociato nell’adesione di alcune Ong (solo tre) al protocollo del Viminale. Parlano di uno “scontro molto violento’’ tra la polizia e una Ong, arrivato al limite di una minaccia di sequestro: “Tra la polizia e loro – dice Gallo - molto violento, si a terra in quel momento loro la volevano sequestrar­e tutto e non l’hanno potuta sequestrar­e, quindi, non so se te l’hanno detto’’. E poi, riferendos­i a Msf, aggiunge: “Di Msf so molto, sono molto gerarchici’’. “Infatti – replica Ricci - gli ho detto comunque il comandante, mi ha detto,

22 marzo

“Dobbiamo registrare una sorta di scacco che la presenza di Ong provoca all'attività di contrasto degli organizzat­ori del traffico di migranti” riferisce il procurator­e di Catania, Carmelo Zuccaro, nella sua audizione davanti la commission­e Schengen

3 maggio

Il settimanal­e “Panorama” rivela l’esistenza di un’inchiesta penale a tutti gli effetti: una organizzaz­ione non governativ­a - scrive - è ufficialme­nte indagata dalla procura di Trapani per favoreggia­mento dell'immigrazio­ne clandestin­a anche se di nascosto deve dare le informazio­ni e quindi anche se non glielo dicesse a Msf lo fa per conto suo ma lo deve fare. E per convincere il comandante della nave di Msf” Ricci dice di avergli spiegato “che con Msf comunque c’è uno anche uno scontro, insomma, pesante… con Save the Children…’’. “E proprio di là è partito tutto’’, chiosa Gallo.

I DUE MOSTRANO di conoscere bene sia i mezzi economici (“c’hanno i soldi, ce n’hanno proprio tanti’’) che le evoluzioni investigat­ive e arrivano ad ipotizzare che la nave di Medici senza Frontiere Bourbon Argos sia sotto inchiesta: “Perché il Golfo Azzurro (il nome della nave della Ong olandese Boat Refugee, ndr) è sotto inchiesta, e non so se anche quell’altra nave, Borgonau... come si… come hai detto te, è sotto inchiesta pure quella eh! Può darsi che pure quella’’. “Eh, quella m’hanno detto che l’han tenuta ferma, l’han fermata…’’ replica Ricci. “Può darsi pure che quella è sotto inchiesta e quindi hanno cambiato nave… può essere’’, conclude Ricci. Chiamata in causa da un pezzo di Panorama nel maggio scorso, Msf aveva fatto sapere di non a- vere ricevuto alcun avviso di garanzia, posizione confermata anche ieri, “né dalla Procura di Trapani né da altre procure”: “Da allora ci siamo messi a disposizio­ne delle procure per fornire qualunque spiegazion­e richiesta’’ e “ribadiamo – conclude la nota - questa totale disponibil­ità insieme all’au- spicio di avere indicazion­i precise sugli episodi eventualme­nte contestati’’. Spiegando infine di non avere firmato il protocollo del Viminale perché “non conteneva elementi indispensa­bili per garantire l’efficacia dei soccorsi e i principi umanitari’’.

Nelle carte

“Tra loro e la polizia scontro molto violento, volevano sequestrar­e tutto...”

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“Dignity” Una delle navi di Medici senza Frontiere
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