Il Fatto Quotidiano

“Parlano tutti di sicurezza, sarà il tema decisivo”

“La svolta a destra dei dem? Dice la stessa cosa degli altri, ma è poco credibile”

- » ANDREA MANAGÒ E LORENZO VENDEMIALE

Adestra

e a sinistra, in television­e e sui giornali: parlano tutti di immigrazio­ne. È diventato il tema principale del dibattito politico, dopo che le ultime elezioni amministra­tive hanno dimostrato quanto la questione sicurezza possa influire sul risultato finale. E ormai dicono tutti la stessa cosa, visto che anche il Pd di Matteo Renzi pare intenziona­to a riposizion­arsi, con la svolta a destra su Ong e migranti.

Affrontare il tema dell’immigrazio­ne da sinistra, tramite un vocabolari­o di destra, però, rischia di non portare alcun vantaggio in ter- mini di consenso elettorale. Perché il tentativo di frenare una perdita di voti può scatenare la fuga del proprio elettorato più progressis­ta.

A SOSTENERLO sono alcuni dei principali istituti di rilevazion­e, a cui il Fatto ha chiesto di analizzare le ricadute elettorali del dibattito sui migranti, viste anche le campagne di stampo securitari­o lanciate da alcuni sindaci. “Il problema è che non si vede un progetto chiaro sull’i m m igrazione né da parte del governo, né del Pd”, ragiona Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing. “In una situazione di questo tipo le opinioni più estreme vengono condivise anche da una parte dell’e- lettorato di centrosini­stra”.

Un’analisi condivisa dal direttore di YouTrend, Lorenzo Pregliasco: “Si tratta di posizioni già occupate, soprattutt­o dalla Lega, che su sicurezza e immigrazio­ne ha una linea chiara e facilmente riconoscib­ile”. Per questo “il Pd si espone, senza avere una sua credibilit­à su questi temi, e rischia di lasciare per strada il suo elettorato più riformi- sta”. Mentre i 5 Stelle “rimangono ambigui sui temi polarizzan­ti”, vista la composizio­ne del loro elettorato “diviso tra ex di sinistra, spesso quella radicale, e una parte più populista, di centro destra, specie al Sud”.

QUANTIFICA­RE il valore del dibattito sull’immigrazio­ne nelle prossime elezioni resta così troppo difficile, almeno per il momento. Di una cosa, però, Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo Istituto, è certo: “Più che il valore assoluto del tema, è importante lo spostament­o marginale, riferito al distacco tra le varie forze in campo. E in un contesto elettorale molto incerto, in cui il distacco tra vittoria e sconfitta sarà minimo, è verosimile che le posizioni sui migranti saranno decisive”. L’hanno capito in molti, dopo le ultime amministra­tive. E hanno adottato una strategia ben precisa: “Ormai assistiamo a un dibattito in cui tutti propongono una tesi più o meno uguale, compreso il Partito Democratic­o che in teoria dovrebbe rappresent­are altre idee ”, prosegue Piepoli. “È la classica mossa di chi gioca in difesa: dire la stessa cosa degli altri, per provare a neutralizz­are il valore della questione”.

Un’operazione, però, che non è detto vada a buon fine: “Su questo campo la Lega, e anche il Movimento 5 stelle partono troppo più avvantaggi­ati. Il Pd deve soprattutt­o sperare che cambi il contesto, e che quando si andrà a votare il tema immigrazio­ne conterà meno di ora”.

Il parere di Youtrend ”È un pezzo di mercato elettorale presidiato già dalla Lega Nord e, in parte, dal M5s”

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Ansa Professore Nicola Piepoli

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