Il Fatto Quotidiano

COLPI DI SOLE

- » FABRIZIA CAPUTO

“ABBIAMO iniziato a vedere Venezia senza i veneziani. Sta succedendo anche a Barcellona, una città di 2 milioni di residenti che ha ospitato lo scorso anno 7,5 milioni di turisti”, così ha dichiarato il sindaco Ada Colau, che già nel 2014, dalle colonne del “Guardian”, lamentava l’invasione di turisti cafoni, facendosi portavoce delle lamentele dei residenti. In questi giorni, da San Sebastian alla Catalogna, gli attivisti stanno diffondend­o video in cui chiedono di boicottare il turismo low cost e relativi servizi. Le città, poi, sono tappezzate di scritte eloquenti, tipo “Non siete i benvenuti, tornateven­e a casa”

DUE ANNI FA , a luglio (mese crudelissi­mo, va detto) il New York Times titolava “La rivolta contro il turismo”. Veniva citato il modello danese, perché lì non ci si perde mica in chiacchier­e: è il turismo che deve uniformars­i al territorio, non il contrario. Quindi, attaccava il pezzo, durante le gite sui battelli, quando si attraversa­no le zone residenzia­li, persino le guide si zittiscono. E se i visitatori quell’anno sono stati 9 milioni beh, imparasser­o tutti e 9 milioni come ci si comporta.

In Cambogia hanno allontanat­o una manciata di francesi e due americane per aver posato nudi davanti al tempio di Angkor (certo che, pure loro…), per non parlare delle lamentele su usi e costumi di alcuni cinesi in Thailandia o dio solo sa dove.

Schiamazzi? Immondizia? Quella dose di “ma chi se ne importa, mica ci vivo qui” che alberga in molti visitatori? Nel considerar­e la “tu ris mo fobia”, dobbiamo tirare in mezzo la paura dell’altro, o possiamo cavarcela con meno psicologia e più pragmatism­o? Domanda retorica: ogni posto ha le sue ragioni, dalla natura all’economia.

C’è Venezia che con i suoi comitati (NO Grandi Navi, per esempio) cerca di mettere in allerta la politica in merito ai danni ambiential­i causati dall’arrivo incessante di imbarcazio­ni battenti bandiera turismo, mentre a Londra non c’è discussion­e sullo sviluppo della città che non tiri in ballo la gentrifica­zione (brutta bestia).

E quindi? Torniamo ai Grand Tour? Neanche per sogno. La questione è ingombrant­e e tocca livelli diversi. Dal tema tasse, che accomuna un po’ tutti con la crescita dei servizi come Airbnb, costanteme­nte sotto l’occhio di bue (a Genova, a giugno, ha stretto un accordo per la riscossion­e della tassa di soggiorno), a quello della gestione della vita notturna.

“Abbiamo iniziato a vedere Venezia senza i veneziani. Sta succedendo anche a Barcello-

Il caso spagnolo

na, una città di 2 milioni di residenti che ha ospitato lo scorso anno 7,5 milioni di turisti”: Ada Colau (attuale sindaco della città) lo scriveva nel 2014 dalle pagine del G u a r di a n . Non sono nate ieri le proteste e le agitazioni in corso in questi giorni in Spagna, da San Sebastian a Barcellona, dove gli attivisti fanno girare video in cui boicottano servizi vari (dagli affitta-bici in su) e scrivono

Considerat­ela come una vendetta per tutte le volte che siete stati urticati dai tentacoli di una medusa mentre eravate in acqua: saltatela in padella e mangiateve­la.

Uno studio della Federcoope­sca-Confcooper­ative, insieme al Centro italiano ricerche e studi per la pesca, sta mettendo a punto un brevetto per poter trattare in tutta sicurezza la medusa, disidratan­dola e rendendola commestibi­le. Non ci avevate mai pensato?

In Cina le meduse vengono cucinate da secoli e sono ric- sui muri: “Non siete i benvenuti, tornateven­e a casa”.

“LÌ STA succedendo quello che accade anche in molte città d’arte in Italia, con particolar­e riferiment­o al centro storico, dove grandi imprese alzano i prezzi al punto da impedire ai catalani di affittare, per poi riempirle di turisti – commenta un rappresent­ate della Delegazion­e in Italia del Governo della Catalogna – Il problema non sono certo loro e il Paese è ben contento di accoglierl­i. Il punto è la speculazio­ne immobiliar­e”. Bolla di cui la Spagna è vittima da tempo, non certo da ieri. “I turisti sono ben accetti, si tratta solo di un problema che anche l’Italia può benissimo comprende-

Non solo in Europa

In Cambogia hanno cacciato alcuni francesi In Thailandia non sopportano i cinesi

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