L’Italia non sa gestirsi da sola ma è brava a piagnucolare

Ancora sono là i nostri parlamentari poco eletti dal popolo non così tanto sovrano, che se la prendono con Macron che è stato più bravo di loro a fare gli interessi del proprio Paese ed intanto le dolenti note non possono smentire chi non può, certamente, avere memoria corta. Si è cominciato con Parmalat, svendendola “cugini d’Oltralpe”, poi è stata la volta di Mediobanca, sempre con loro, i francesi, poi con le Generali e poi con la Banca Nazionale del Lavoro. Fincantieri non riesce, di fatto, ad acquistare le fabbriche di Saint Nazaire perché è intervenuto l’uomo dei suoi primi 100 giorni l’Empereur, a nazionalizzarle. L’Italia è da anni che si rivela incapace a gestirsi bene da sola e mostra una debolezza enorme in tanti settori, purtroppo. Piagnucola troppo, spesso; non è in grado di imporre la propria volontà, subendo, invece, quella altrui. Si assiste ad un litigio interno con- tinuo tra politici che vengono espulsi da un’aula del Parlamento, ex presidenti del Consiglio che fanno soliloqui ed è un’Italia intera che sembra giocarsi una partita di calcio: una rincorsa di tentativi per soluzioni, che poi non lo sono. Come, per esempio, l’invio di un paio di navi della Marina Militare di fronte le coste libiche, con il rischio, poi, che qualcuno di loro, arabo, libico, si arrabbi e non poco.