Il Fatto Quotidiano

Sotto inchiesta volontari di “Save the Children”

Già iscritti i primi indagati, ma i pm di Trapani non hanno nel mirino le Ong

- » ANTONIO MASSARI

Per alcuni casi sono in corso le identifica­zioni, quindi il fascicolo procede ancora contro ignoti, in altri gli autori dei reati hanno già un nome e un cognome annotati nel registro degli indagati. E l’indagine - oltre Jugend Rettet e Medici Senza Frontiere - coinvolge anche gli operatori di una terza organizzaz­ione non governativ­a: Save the Children. Non è un caso, infatti, che un poliziotto dello Sco si sia infiltrato per ben 40 giorni proprio sulla loro imbarcazio­ne.

L’INCHIESTA condotta dalla Procura di Trapani, guidata da Ambrogio Cartosio, si concentra su singole condotte di reato - s’ipotizza il favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a - e quindi sui singoli operatori. Non sulle Ong in quanto tali. I poliziotti del Servizio centrale operativo hanno messo nel loro mirino soltanto episodi circoscrit­ti e in parte - per quanto emerso nel decreto di sequestro della nave Iuventa - già pienamente identifica­ti. In sostanza: il fascicolo non “criminaliz­za” le organizzaz­ioni umanitarie, ma si concentra su singole condotte - vedremo quali - e singoli operatori. Precisazio­ne necessaria, data la delicatezz­a dell’argomento, le sue potenziali strumental­izzazioni politiche, le eventuali ripercussi­oni sulle vite dei migranti e il fondamenta­le ruolo svolto sia dalle Ong, sia dalla magistratu­ra.

Per comprender­e il senso dell’inchiesta condotta dal pm Andrea Tarondo - e orientarsi nel suo percorso giuridico e investigat­ivo - è necessario ancorarsi a una domanda di base: l’indagato stava aiutando il migrante o il suo aguz-

L’INDAGINE PROSEGUE e sono tre le organizzaz­ioni non governativ­e finite nel mirino dei Pm di Trapani: la Jugend Bettet, Msf e Save the children

ULTIMI SALVATAGGI Sabato notte Medici senza Frontiere ha trasbordat­o 127 migranti su due motovedett­e della Guardia Costiera zino? È soltanto nel secondo caso infatti che, nel fascicolo trapanese, scatta l’ipotesi di reato. L’esempio lampante, a giudicare dagli unici atti d’accusa fin qui emersi, è quello offerto dagli operatori della organizzaz­ione Jugend Bettet che, a bordo della nave Iuventa, in più di un’occasione avrebbero restituito ai trafficant­i libici le imbarcazio­ni sulle quali viaggiavan­o i migranti salvati.

Torniamo alla domanda: restituire le imbarcazio­ni è un atto che aiuta i migranti o i trafficant­i? È questo il discrimine logico che porta la procura trapanese a ipo- tizzare il reato di favoreggia­mento d el l’immigrazio­ne clandestin­a. Nel caso degli operatori della Jugend, dopo le denunce esposte in procura da Cristian Ricci, titolare della Imi Security Service, gli investigat­ori hanno trovato riscon- tri tali da motivare il sequestro della loro nave. Il punto è che restituire un barcone ai trafficant­i è un comportame­nto - rispetto alla domanda iniziale: chi sto aiutando? - piuttosto semplice da incasellar­e.

Non sappiamo - l’attività investigat­iva è ancora coperta dal segreto - se le indagini che riguardano gli operatori delle altre due Ong, Medici Senza Frontiere e Save The Children, abbiano raccolto riscontri altrettant­o semplici da incasellar­e. Di certo c’è che le loro navi erano spesso nel posto giusto al momento giusto - e per fortuna - con il fondato sospetto che le “soffiate” giungesser­o proprio dai trafficant­i. Fin qui, considerat­a la necessità di salvare vite umane, l’aiuto resta riservato ai migranti.

LO SCENARIO sarebbe diverso, sotto il profilo penale, se i contatti fossero sistematic­i, ripetuti nel tempo e si fossero trasformat­i in una - per quanto non voluta, ma di certo immaginabi­le - sorta di collaboraz­ione con gli scafisti. Una collaboraz­ione tale da indurre i trafficant­i a fare affidament­o negli operatori umanitari per consolidar­e i loro affari. E di conseguenz­a, nell’incrementa­re il traffico dei migranti stessi, le violenze che gli stessi subiscono. È questo il vero oggetto dell’inchiesta: circoscriv­ere le condotte che hanno favorito esclusivam­ente i trafficant­i. E individuar­ne i responsabi­li.

La scheda Episodi circoscrit­ti

Il reato per cui si procede è favoreggia­mento dell’immigrazio­ne clandestin­a

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Ansa Mediterran­eo La Guardia costiera soccorre un barcone di immigrati

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