Il Fatto Quotidiano

Il caos politico delle due Libie: “Italia amica”, “No, aggressori”

- » MARCO FRANCHI

Lo scontro a più livelli in Libia prosegue senza sosta e coinvolge, come d’abitudine in questi giorni, il ruolo dell’Italia nel Paese. Ieri il gioco dei comunicati ufficiali in arrivo dai due Parlamenti che ri te ngo no di rapprensen­tare il Paese nordafrica­no ha sfiorato il paradosso.

Ha iniziato la commission­e Esteri del Parlamento libico di Tobruk, cioè della parte orientale del Paese che è sotto il controllo del generale Haftar (nella foto), forte dell’appoggio ricevuto finora da Egitto, Russia ed Emirati ( nonché, alla chetichell­a, dalla Francia): l’accordo tra Italia e il governo libico di Tripoli, guidato da Fayez al Sarraj, sulla cooperazio­ne per bloccare i trafficant­i di immigrati fin nelle acque territoria­li libiche (se viene richiesto da Tripoli) è “un’aggression­e flagrante contro la nostra sovranità”, riferisce il sito Al Wasat. La commission­e parlamenta­re di Tobruk non lesina in minacce a Roma e Tripoli e si appella a Onu, Ue e Unione Africana affinché prendano le misure necessarie contro l’aggression­e.

L’ennesima minaccia di Haftar era sulle agenzie da pochi minuti quando il Consiglio di Stato libico di Tripoli ha diramato una nota per esprime apprezzame­nto per la collaboraz­ione del Consiglio presidenzi­ale di al Sarraj con l’Italia, “Paese amico e fratello, volta a riqualific­are le istituzion­i di sicurezza della Libia e rafforzare le capacità della Marina e della Guardia Costiera nella lotta contro l’immigrazio­ne illegale e il traffico di esseri umani”. Intanto un membro del Consiglio presidenzi­ale, Mohammed Ammari, definiva “opportunis­tiche e pubblicita­rie” le critiche di Tobruk.

L’accordo di Parigi tra Haftar e al Sarraj non pare funzionare, per ora.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy