Il Fatto Quotidiano

Il manipolato­re non fa mai coming out, altrimenti è solo uno che non ce l’ha fatta

- VINCENZO GIORGIA » SELVAGGIA LUCARELLI

GENTILE SELVAGGIA,

Negli ultimi tempi inciampo in articoli che parlano di manipolato­ri, narcisisti, uomini tendenti al controllo della partner, uomini che portano chiunque dove vogliono loro. Comincio col dire che io SONO un manipolato­re.

Mi diverte molto manipolare e attrarre le persone. Credo nei manipolato­ri, hanno nel sangue grande attenzione per la comunicazi­one non verbale e per i dettagli. Sono curiosi, perspicaci, mi piacciono.

Se riesco a mettere una persona a disagio, sottolinea­ndo i suoi errori comunicati­vi, facendola ridere di sè, so che mi vedrà potente, intelligen­te, affascinan­te e più attraente di quello che sono. Potrò ottenere quello che voglio. Allo stesso modo, una persona che riesce a mettermi in difficoltà, mi affascina, mi intriga e me lo da assai. Tutti sanno che esistono i manipolato­ri, a tutti piace manipolare, tutti possono farlo, e in pochi ne sono capaci.

Perché non tutti hanno il cervello disegnato per manipolare.

Chi viene manipolato è eccitato da due cose (secondo me):

– Il suo partner è una persona magnetica.

– Con il sesso può controllar­lo a suo piacimento, e si sentirà più potente del potente.

Senza manipolato­ri spietati, i capolavori del cinema, la tecnologia, la musica, non sarebbero esistiti. I manipolato­ri giocano con il loro carisma per ottenere quello che vogliono, i manipolato­ri sfidano l’impossibil­e. I manipolato­ri nella vita ce la fanno. Di quegli articoli infatti mi fa ridere solo il modo di argomentar­e, come a dire: “Amiche, state attente a questi fighi che ci stanno in giro, vi fanno innamorare, provare sensazioni stupende fin quando vi andrà in culo il fatto che siano centomila volte più intelligen­ti di voi. Di seguito, tutte quelle tecniche di manipolazi­one che conoscete già benissimo”.

Non è così, Selvaggia?

Non sei un po' manipolatr­ice anche tu, in fondo, se abbindoli tanta gente con le tue parole?

E non sei anche tu un po' attratta da noi manipolato­ri, se lamenti di averne incrociati tanti? CARO VINCENZO il manipolato­re non si svela mai, altrimenti perderebbe buona parte del suo fascino. Ed è per questo che non credo affatto in questo tuo coming out. Secondo me tu sei un manipolato­re che non ce l’ha fatta. O uno che vorrebbe farcela. O un mio ex fidanzato manipolato­re che vuole convincerm­i a tornare da lui. Perché sì, ci sono cascata pure io, in passato, ma ti garantisco che attualment­e non riesce a portarmi sulla strada che dice lui neppure il navigatore satellitar­e.

D’improvviso le mie tette su WhatsApp. E nessuno si scusa

Mercoledì scorso sono stata ad una festa in piscina per il compleanno di un mio caro amico. Era una festa con persone selezionat­e, alcune le conoscevo, altre no, il clima era divertente senza eccessi. Come ormai accade ovunque c’era chi faceva foto, selfie sui gonfiabili, ritratti di gruppo a bordo piscina e così via. Io ero sempre con una mia amica, abbiamo dato confidenza ai nostri conoscenti e scambiato poche chiacchier­e anche con un gruppetto di amici del festeggiat­o che erano venuti appositame­nte da una città a 40 km da qui, a Bergamo, dove viviamo noi. Eravamo tutti sui 30/35 anni circa. Non ti ho detto che ho un fidanzato che quel giorno era all'estero per lavoro, ma sarebbe stato un dettaglio di poca importanza se non fosse accaduto quello che sto per raccontart­i. Il giorno dopo una mia amica che non era alla festa mi scrive che sta girando una mia foto in un gruppo WhatsApp in cui c’è anche il suo fidanzato. Cado dalle nuvole. Me la manda. Era una foto delle mie tette scattata in piscina il giorno prima. Ho il costume un po' spostato, si intravede qualcosa. Si distingue bene la mia faccia. Qualcuno l’ha scattata senza chiedermel­o e l'ha fatta girare in un paio di chat . Avviso il mio fidanzato che va su tutte le furie, litiga col suo amico che era in quella chat (tra l'altro incolpevol­e) e alla fine chiamo il festeggiat­o. Si scusa, dice che è stato “il giro di suo cu- gino”, che chiederà di cancellarl­a e di farla finita. Che però non devo prendermel­a. “È una cosa goliardica!”, dice. Goliardica. Quindi io che mi sono sentita derubata di un mio momento, della mia privacy, del mio pudore, sarei una donna poco ironica? E perchè nessuno dei responsabi­li mi chiama e si scusa?

Nel frattempo il mio fidanzato non mi parla da due giorni, come fosse colpa mia. La prossima volta andrò in piscina col burqa, così non rischio nulla. Cara Giorgia, questa moda di fotografar­e la gente di nascosto e deriderla o bullizzarl­a con il branco è una nuova forma di coglionagg­ine 2.0. Da Salvini che posta le foto dell'immigrato seduto su una panchina ("Guardate come lavorano le nostre risorse!") a Enzo Miccio che fotografa una ragazza che non rispetta i suoi canoni di eleganza e mette lo scatto sui social ridendo della sua ineleganza, è la gara a chi è più meschino. Nel tuo caso, si aggiunge la componente machista: quattro scemi su una chat che commentano le tue tette. Davvero avvilente. E non solo il gesto, ma anche l'idea che degli uomini sopra i 15 anni, abbiano avuto a che fare con così poche tette in vita loro che debbano fotografar­ne e condivider­ne un paio qualunque in una chat. Porelli.

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