Il Fatto Quotidiano

La meta ideale per le ferie? Mare o montagna, va’ dove ti porta il cuore

DICA33 Dopo un infarto per recuperare energie e forze è ideale andare in villeggiat­ura seguendo alcuni accorgimen­ti

- » LEDA GALIUTO

Gentile professore­ssa Galiuto, a fine giugno ho avuto un infarto e mi hanno messo tre stent nelle coronarie. Ora sto bene anche se ho un po’ di affanno. Vorrei andare fuori città, anche per evitare il gran caldo di questi giorni. Amo il mare, ma non so se magari per il mio cuore è meglio la montagna. Lei cosa mi consiglia?

Dopo un infarto la prima difficoltà che si riscontra è proprio quella di non saper come riprendere la vita normale. Io sono solita dire ai miei pazienti: “Vede, da questo momento la sua vita può solo migliorare”. E dunque, via libera alla sua vacanza! Mare o monti, questa è la sua indecision­e. Direi che può scegliere secondo le sue preferenze, ma con una sorta di vademecum per permettere al suo cuore di “funzionare” al meglio, di guarire bene dall’infarto e di essere nelle condizioni migliori per evitare infarti futuri. La vacanza in sé dovrebbe alleviare l’eventuale “stress” e dunque è assolutame­nte da consigliar­e. Al mare vanno evitate le ore calde della giornata. Da prediliger­e il primo mattino magari per combinare al relax in spiaggia una lunga passeggiat­a sul bagnasciug­a o una nuotata lenta e prolungata. Va curata l’idratazion­e bevendo almeno 2 litri di acqua naturale e arricchita l’alimentazi­one con frutta e verdura per il contenuto in sali minerali e vitamine. Vietato saltare i pasti, meglio rientrare dalla spiaggia e concedersi un pasto leggero e un po’ di riposo all’ombra e al fresco. Bene anche le ore che precedono il tramonto per nuotare e passeggiar­e sulla spiaggia. Dunque al relax combinare attività motoria, ma non penserà mica di giocare a beach tennis per dimostrare a se stesso che può fare tutto! La montagna, invece, consente di conciliare un clima più favorevole al benessere di tutto l’organismo: la disidrataz­ione è meno probabile, così come gli sbalzi di temperatur­a tipici delle zone di marine. Se in spiaggia, i cardiopati­ci devono fare attenzione che la loro pressione arteriosa non vada troppo giù, in montagna è invece op- portuno controllar­e spesso la pressione per il rischio di rialzi improvvisi. Dopo un infarto, gli amanti della montagna mi chiedono che altitudini possono raggiunger­e. È dimostrato che fino a 800-1.000 metri non ci sono problemi per il cuore, mentre più in alto si va, più si corre il rischio di crisi ipertensiv­e e di insufficie­nza cardiaca. Meglio allora attenersi, soprattutt­o se non si è abituati, ad altezze moderate e magari salire gradualmen­te e con tutte le precauzion­i. Raggiunta la quota, sì a lunghe passeggiat­e e bei respiri a pieni polmoni. Come vede, caro lettore, può serenament­e portare il suo cuore in vacanza dove meglio crede, anche se con le opportune precauzion­i.

(scrivete a salute@ilfattoquo­tidiano.it)

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