La zanzara è kaputt pure con Manolita
Manolita mi piace per le sue scelte totali. Suo padre, un cacciatore pentito, le ha raccontato che in una battuta, è rimasto impressionato dalla reazione di uno scoiattolo: di fronte al fucile puntato, fuggendo l’animaletto ha lanciato un grido di paura coprendosi gli occhietti con le zampine incrociate. Da allora lei ha nascosto i fucili del padre in un luogo segreto, ha liberato il cardellino chiuso in gabbia e soprattutto ha smesso di mangiare carne, qualsiasi carne. “Sono contraria alla pena di morte”, dice. “E le uova le mangi?”, le chiedo. “Sì, quelle sì, all’aborto sono favorevole”. Ce l’ha soprattutto con i pescetariani, coloro che non mangiano carne, ma ammettono il pesce. “Come se uccidere un pesce non fosse un crimine contro la pescità!”. Lei è radicale e quindi si diverte a nuotare dove i pescatori gettano l’esca, una volta ha persino liberato un sarago, attaccato al filo mentre veniva trascinato a riva da un mulinello. Non solo, al Luna Park spende una fortuna nel lancio della pallina nelle boccette, vince molti pesci rossi e li va a liberare nel canale di Fiumicino. Se continua così, finirà per speronare le baleniere giapponesi insieme a quelli di Geenpeace. Io l’ammiro, anche se l’altra sera abbiamo discusso, quando sul terrazzo di casa sua ha spiaccicato una zanzara sul suo ginocchio. “Scusa, potevi salvarla, è una creatura… ha diritto di succhiare…”. Manolita mi ha fatto un espressione alla Pippo Santonastaso, si è messa una pentola in testa e ha cominciato a cantare. “Ed ecco un’altra zanzara... zan zan zan zan… Vola davanti e di dietro. C’è Superfaust con piretro. E la zanzara è Kaputt ”. Pove raz anza… neanche con Manolita ha speranza! (Ha collaborato Massimiliano Giovanetti)