Il Fatto Quotidiano

Napoletano, 700 mila euro di buonuscita Protestano gli azionisti del Sole 24 Ore

Pedretti, rappresent­ante delle minoranze, chiede l’intervento dell’Authority

- » GIORGIO MELETTI

Per

il Sole 24 Ore non c’è pace. Anche l’accordo della settimana scorsa per l’addio dell’ex direttore Roberto Napoletano – indagato dalla Procura di Milano per falso in bilancio – lascia strascichi velenosi. Ieri la società ha comunicato, su richiesta della Consob, guardiano del mercato finanziari­o, che il caso è stato risolto “mediante il corrispett­ivo di euro 700 mila lordi a titolo di incentivaz­ione all’esodo, pari al costo azienda di circa 8 mensilità”.

LA NOTA risponde solo in parte alle richieste che Marco Pedretti, rappresent­ante degli azionisti di categoria speciale, aveva rivolto alla Consob. Pe- dretti è stato nominato mercoledì 2 agosto. Le azioni del Sole 24 Ore si dividono in due categorie: le ordinarie, due terzi del capitale, in mano alla Confindust­ria, e le speciali, un terzo del capitale, in mano agli altri azionisti, le uniche quotate. Tre anni fa era stato nominato rappresent­ante degli azionisti di categoria speciale

Mario Anaclerio, candidato da Mario Ciancio Sanfilippo, noto editore catanese. Due mesi fa, Ciancio è stato rinviato a giudizio per concorso esterno in associazio­ne mafiosa. All’assemblea del 2 agosto Anaclerio è stato superato di misura da Pedretti, che, come primo atto, ha scritto alla Consob chiedendo di “verificare le condizioni di uscita” di Napoletano e di sollecitar­e “la disclosure sulla liquidazio­ne”.

La nota nulla dice sulla manle- va concessa all’ex direttore. Secondo indiscrezi­oni pubblicate dal giornale online Lettera43e non smentite, l’ad Franco Moscetti e il presidente del comitato di vigilanza, l’ex magistrato Gherardo Colombo, premevano per licenziare Napoletano e fargli causa per danni. Per la linea morbida, caldeggiat­a dal difensore di Napoletano Paola Severino e risultata vincente, si sono schierati, di fatto contro Moscetti, i due consiglier­i più fedeli al presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia, Luigi Abete e Marcella Panucci.

Gli azionisti di minoranza non hanno gradito. Pedretti da tempo conduce una battaglia apparentem­ente paradossal­e, chiedendo che il cda del Sole dichiari di essere sottoposto a “direzione, coordiname­nto e controllo” dall’azionista con il 67 per cento del capitale che sceglie amministra­tori e direttori. Un dettaglio formale di grande rilievo pratico per la governance societaria.

Reticenza

Un comunicato rivela l’intesa con l’ex direttore indagato, ma non se ci sia la manleva legale

MA LA CONFINDUST­RIA, come tutto il capitalism­o italiano, vive in un mondo tutto suo, nella distrazion­e della Consob, e può anche negare di controllar­e un’azienda di cui Boccia dichiara di non voler perdere il controllo.

Pedretti scrive alla Consob che Moscetti ha un parere dello studio legale Toffoletto che indicava “la possibilit­à di licenziare il direttore senza alcun indennizzo o compensazi­one”. Il cda ha deciso però di non chiedere conto a Napoletano nemmeno delle note spese che, secondo il collegio sindacale, avrebbero “evidenzia- to scostament­i (...), tenuto conto delle procedure e di quanto pattuito contrattua­lmente, tra euro 250 ed euro 300 mila” negli anni 2015-16.

Resta il mistero più inquietant­e, i conti semestrali: dovevano essere approvati dal cda del 2 agosto e sono stati rinviati di un mese.

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Ansa Era sospeso da sei mesi Roberto Napoletano è rimasto a lungo autosospet­o dopo l’indagine sulle copie

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