Napoletano, 700 mila euro di buonuscita Protestano gli azionisti del Sole 24 Ore
Pedretti, rappresentante delle minoranze, chiede l’intervento dell’Authority
Per
il Sole 24 Ore non c’è pace. Anche l’accordo della settimana scorsa per l’addio dell’ex direttore Roberto Napoletano – indagato dalla Procura di Milano per falso in bilancio – lascia strascichi velenosi. Ieri la società ha comunicato, su richiesta della Consob, guardiano del mercato finanziario, che il caso è stato risolto “mediante il corrispettivo di euro 700 mila lordi a titolo di incentivazione all’esodo, pari al costo azienda di circa 8 mensilità”.
LA NOTA risponde solo in parte alle richieste che Marco Pedretti, rappresentante degli azionisti di categoria speciale, aveva rivolto alla Consob. Pe- dretti è stato nominato mercoledì 2 agosto. Le azioni del Sole 24 Ore si dividono in due categorie: le ordinarie, due terzi del capitale, in mano alla Confindustria, e le speciali, un terzo del capitale, in mano agli altri azionisti, le uniche quotate. Tre anni fa era stato nominato rappresentante degli azionisti di categoria speciale
Mario Anaclerio, candidato da Mario Ciancio Sanfilippo, noto editore catanese. Due mesi fa, Ciancio è stato rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. All’assemblea del 2 agosto Anaclerio è stato superato di misura da Pedretti, che, come primo atto, ha scritto alla Consob chiedendo di “verificare le condizioni di uscita” di Napoletano e di sollecitare “la disclosure sulla liquidazione”.
La nota nulla dice sulla manle- va concessa all’ex direttore. Secondo indiscrezioni pubblicate dal giornale online Lettera43e non smentite, l’ad Franco Moscetti e il presidente del comitato di vigilanza, l’ex magistrato Gherardo Colombo, premevano per licenziare Napoletano e fargli causa per danni. Per la linea morbida, caldeggiata dal difensore di Napoletano Paola Severino e risultata vincente, si sono schierati, di fatto contro Moscetti, i due consiglieri più fedeli al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, Luigi Abete e Marcella Panucci.
Gli azionisti di minoranza non hanno gradito. Pedretti da tempo conduce una battaglia apparentemente paradossale, chiedendo che il cda del Sole dichiari di essere sottoposto a “direzione, coordinamento e controllo” dall’azionista con il 67 per cento del capitale che sceglie amministratori e direttori. Un dettaglio formale di grande rilievo pratico per la governance societaria.
Reticenza
Un comunicato rivela l’intesa con l’ex direttore indagato, ma non se ci sia la manleva legale
MA LA CONFINDUSTRIA, come tutto il capitalismo italiano, vive in un mondo tutto suo, nella distrazione della Consob, e può anche negare di controllare un’azienda di cui Boccia dichiara di non voler perdere il controllo.
Pedretti scrive alla Consob che Moscetti ha un parere dello studio legale Toffoletto che indicava “la possibilità di licenziare il direttore senza alcun indennizzo o compensazione”. Il cda ha deciso però di non chiedere conto a Napoletano nemmeno delle note spese che, secondo il collegio sindacale, avrebbero “evidenzia- to scostamenti (...), tenuto conto delle procedure e di quanto pattuito contrattualmente, tra euro 250 ed euro 300 mila” negli anni 2015-16.
Resta il mistero più inquietante, i conti semestrali: dovevano essere approvati dal cda del 2 agosto e sono stati rinviati di un mese.