Il Fatto Quotidiano

Corea, sfida atomica tra “fuoco e furia” e “missili su Guam”

Lessico bellico Trump minaccia “fuoco e furia” contro la sfida atomica della NordCorea, che risponde: “Colpiremo la base Usa a Guam”

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Hanno un’eco quasi biblica le parole di Trump sulla Corea del Nord, Fire and Fury, “Fuoco e furia”, anche se, forse, il loro riferiment­o più immediato è una serie di filmetti tutta azione, Fast and Furious. Fatte tra una buca e l’altra d’un match di golf delle vacanze nel New Jersey, le dichiarazi­oni del presidente suscitano allarme in Asia e in Europa, ma destano pure inquietudi­ne negli Stati Uniti. L’unico che pare fare spallucce è il dittatore nord- coreano. Trump e Kim Jong-un si comportano come se fossero entrambi sicuri che le minacce dell’altro siano un bluff; ma la loro imprevedib­ilità tiene il mondo con il fiato sospeso.

Con gli occhi fissi sull’orizzonte occidental­e, da dove potrebbe arrivare il missile nord-coreano “armato” d’ogiva atomica, gli americani prestano un orecchio distratto ai notiziari sul Russiagate, sebbene agenti dell’Fbi abbiano perquisito l’abitazione di Paul Manafort, manager della campagna elettorale di Trump. Che trova pure il modo di lanciare su Facebook un’iniziativa contro le fake news, proprio mentre le agenzie ambientali statuniten­si lo smentiscon­o sul clima: “Il caldo è colpa dell’uomo”.

DICE Trump: “La Corea del Nord farebbe meglio a non fare più minacce… Dovranno fare fronte a ‘fuoco e furia’in una misura che il mondo non ha mai visto”. C’è nella frase il ricordo dello Shock and Awe, colpire e terrorizza­re, strategia americana nelle Guerre del Golfo e icona di Bush jr dopo l’attacco a Baghdad nel marzo 2003. E c’è pure un’evocazione del biblico “non più l’acqua, il fuoco la prossima volta” del dialogo tra Dio e Noè in uno spiritual che ricalca la seconda lettera di Pietro nel Nuovo Testamento. C’è da sperare che il “fuoco e furia” di Trump non entri nella storia, come fece il “lacrime e sangue” di Churchill agli inglesi all’inizio della Seconda Guerra Mondiale o “la madre di tutte le battaglie” di Saddam Hussein prima delle sue guerre perdute.

Sulla Corea del Nord, apparentem­ente, l’ obiettivo dell’ Amministra­zione è placare le inquietudi­ni degli americani, che–dice il segretario di Stato Tillerson – “la notte devono dormire bene”, senza timori di attacchi nucleari: Pyongyang sarebbe in grado di condurli ora che, per sua stessa affermazio­ne, comprovata dall’intelligen­ce statuniten­se, dispone di missili interconti­nentali e di ogive che possono esservi montate sopra.

Con tono minaccioso, Trump rileva la forza e l’efficienza dell’arsenale nucleare degli Stati Uniti, “più potente che mai”. Ma Kim III, dittatore comunista, figlio e nipote di dittatori, non fa un passo indietro e, anzi, rilancia: “Colpiremo Guam”, l’isola del Paci- fico con una base Usa, entrata, come Guadalcana­l o IwoJima, nella storia della Seconda guerra mondiale. Il Pentagono fa ripartire la spirale: “Stop alle minacce o il regime nordcorean­o finirà”.

La strategia di Trump suscita, però, critiche e riserve negli Stati Uniti, mentre i partner europei s’allineano come Macron. che elogia la “determinaz­ione” americana, o si trincerano nella prudenza, come la Merkel, che invita alla mode- razione. Persino le Borse, deboli, si lasciano contagiare dalle tensioni coreane.

ESPERTI e diplomatic­i americani sottolinea­no che il brusco linguaggio del presidente non ha quasi precedenti. E il New York Times riferisce che Trump ha sorpreso i suoi stessi collaborat­ori – non è la prima volta – andando a braccio. Ma il presidente, si sa, più che i dubbi dei consiglier­i, ascolta gli incoraggia­menti dei soste- nitori, quali il pastore evangelico Jeffress, del Texas, consiglier­e spirituale della Casa Bianca, che il giorno dell’insediamen­to proclamò che “Dio ha dato a Trump l’autorità morale per ‘spazzare via’ il leader nord-coreano”.

Xi e Putin, e pure i leader giapponese e sudcoreano, vorrebbero ricondurre la diatriba al negoziato. Ma Trump e Kim giocano il ping-pong del conflitto.

Smacco Russiagate L’Fbi perquisisc­e la casa dell’ex braccio destro del tycoon in cerca di legami con Mosca Dovranno fare fronte a ‘fuoco e furia’ in una misura che il mondo non ha mai visto Colpiremo Guam Il territorio statuniten­se sarà sommerso da un mare di fuoco

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Ansa Agli antipodi Trump e Kim Jong-un
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Reuters/Ansa I duellanti dell’Oceano In alto, Kim Jong-un e Donald Trump. Sopra, Paul Manafort

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