Il Fatto Quotidiano

Le barche e le ville pignorate: Vacchi ha smesso di ballare

Per un debito da 10,5 milioni Al dandy fenomeno del web sono state pignorate case, barche e perfino quote di golf club

- » MARCO MARONI

Beni

pignorati per una decina di milioni, tra barche, ville, azioni, e quote di un golf club a Casalunga di Castenaso (Bologna). È il lato poco glamour di Gianluca Vacchi, fenomeno da social network con 12 milioni di follower. La notizia, data da Qn-Quotidiano Nazionale, ha naturalmen­te scatenato la cinica ironia degli stessi social network che hanno fatto la sua notorietà

Che insieme a feste e balletti a bordo piscina o sui ponti di mega yacht, puntualmen­te riversati su Instagram, ci fosse una storia imprendito­riale piuttosto misera, il Fatto lo aveva raccontato un anno fa. Ora i nodi vengono al pettine. Il pignoramen­to l’ha ottenuto il Banco Bpm, per un debito del 2008 da 10,5 milioni di una società di Vacchi con la Banca Popolare di Verona (poi diventata Banco Bpm). All’istituto Vacchi ha restituito le prime due rate, 2 mi- lioni in tutto, poi basta. La faccenda può suonare bizzarra, perché il personaggi­o è l’erede, insieme al cugino Alberto Vacchi, del gruppo Ima, leader mondiale nella produzione di macchine per il confeziona­mento di prodotti farmaceuti­ci e alimentari. L’Ima, quotata in Borsa, fattura 1,3 miliardi e nel 2016 ha fatto utili per 94 milioni.

DI QUESTA GALLINA dalle uova d’oro Gianluca Vacchi possiede il 30 per cento e ha una carica da consiglier­e di amministra­zione. Ma, fa sapere la società, “senza deleghe”. Vacchi non si occupa insomma della gestione del gruppo, a cui si dedica, con successo, il più tranquillo cugino Alberto, presidente e amministra­tore delegato. In questa comoda situazione l’esuberante super tatuato Vacchi Gianluca, avrebbe potuto tranquilla­mente disinteres­sarsi di qualsiasi lavoro e affare. Invece no. Vacchi, laureato in economia, ha messo insieme una serie di attività il cui comune denominato­re sembra la tendenza al debito, agli incroci societari e al fallimento. I nomi sono Eleven finanziari­a srl, Boato Holding spa ( finanziari­a), Lamp srl (noleggio imbarcazio­ni da diporto), GV lifestyle srl (commercio via internet di accessori griffati Vacchi), Cofiva holding spa (finanziari­a), First Investment­s spa (finan- ziaria). Nel curriculum del businessma­n c’è anche l’acquisto dell’agenzia online Last Minute Tour, poi rivenduta a Calisto Tanzi, quello del crac Parmalat, affare per cui Vacchi finisce a processo ( condannato in primo grado, poi assolto).

La più importante delle società del gruppo è proprio la First investment, quella indebitata con Banco Bpm. È una holding di pa r te ci p a z io n i , senza dipendenti, che si occupa di comprare e vendere quote di aziende, soprattutt­o quelle dello stesso Vacchi, oltre a una web company belga, Win web investment­s, fallita nel 2015. L’attivo della First è fatto praticamen­te solo di crediti: 21 milioni verso la Cofiva holding e 6 milioni verso la Eleven finanziari­a. Sull’esigibilit­à di questi crediti, diciamo che i funzionari del Banco Bpm devono aver avuto qualche dubbio. La Cofiva holding, oltre a detenere una quota del 25% della First infatti ha come partecipaz­ione la Lamp srl, il cui business è aver comprato un mega Yacht Benetti, 51 metri, del 77 a 5 milioni e averlo rivenduto a 240 mila. La Eleven, è invece una holding che ha acquistato una pa r t e c ip az i o n e in un gruppo industrial­e, Finvetro, fallito nel 2016.

Con l’aria che tira nel sistema bancario, affannato a contenere le sofferenze nei bilanci, non stupisce che il banco Bpm sia corso ai ripari rivalendos­i sulle proprietà di Vacchi.

Nemesi

La notizia ha scatenato i social È nata subito la pagina “Trovare un lavoro a Gianluca Vacchi”

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Cioè “goditela” è lo slogan con cui chiude i suoi post su Instagram Gianluca Vacchi
“Enjoy” Cioè “goditela” è lo slogan con cui chiude i suoi post su Instagram Gianluca Vacchi
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