Igor, i tre carabinieri: “Sparargli impossibile Avremmo rischiato”
▶ILLINGUAGGIO
è un po’burocratico, mail messaggio è chiaro. La sera dell’8 aprile, il giorno dell’omicidio della guardia volontaria Valerio Verri, non c’erano le condizioni per sparare al ricercato senza rischiare. Fu questa la valutazione dei tre carabinieri della Compagnia di Molinella (Bologna) che incrociarono l’uomo che si ritiene essere Norbert Feher alias IgorVaclavic in via Spina, dove se ne persero le tracce. Lo scrissero quella stessa notte, una volta rientrati in caserma, nell’annotazione di polizia giudiziaria che firmarono poco prima dell’una. “Durante le fasi di avvicinamento del soggetto – si legge nel loro rapporto – non è stato in alcun modo possibile attingerlo mediante l’utilizzo delle armi in dotazione in quanto i militari operanti non erano in alcun modo in posizione favorevole da po- ter ottenere un risultato senza ulteriori conseguenze per la loro incolumità. Per cui, stante alle disposizioni e alle circostanze di tempo e di luogo, l’unica azione plausibile al momento era quella di porre un’attenta osservazione in sicurezza”. Tenerlo d’occhio, in attesa dei rinforzi. I tre, un vicebrigadiere e due carabinieri scelti, erano in abiti civili e con un’auto di copertura in attesa di colleghi di supporto.