Telit, l’ad Oozi Cats perde il posto per i suoi segreti Cos’è
Il gruppo tecnologico Il “Fatto” ha rivelato che negli anni ‘90 fu accusato di frodi immobiliari a Boston. Ieri si è autosospeso
La notizia affonda le azioni a Londra e il titolo perde il 35 per cento: il cda del gruppo tecnologico Telit ha nominato avvocati indipendenti per indagare sul passato de ll ’ amministratore delegato Oozi Cats il quale, in attesa del verdetto, ha deciso di autosospendersi.
Telit è una società che in Italia, negli anni Ottanta, faceva telefoni. Ora produce chip per “l’Internet delle cose”, è presieduta dal manager molto renziano Chicco Testa, ha centri di ricerca a Trieste e Cagliari, ha ricevuto oltre 50 milioni di euro dal ministero dello Sviluppo negli ultimi tre anni. È quotata a Londra dal 2005, nel 2007 la quota di controllo passa a una cordata riunita intorno a Franco Bernabè e Oozi Cats, azionista con il 12,6 per cento del capitale.
LUNEDÌ LA SOCIETÀè crollata del 41,5 per cento in Borsa. C’erano molte scommesse al ribasso per dubbi sulle sue prospettive e i suoi conti. I numeri annunciati sui primi sei mesi hanno innescato la fuga: ricavi in crescita ma perdite per 6,7 milioni. Il giorno dopo, il titolo è rimbalzato ma ieri è crollato di nuovo per le conseguenze di quanto rivelato dal Fatto due giorni fa, a proposito del passato di Oozi Cats.
Tra il 1987 e il 1992 Oozi Cats viveva a Boston, negli Stati Uniti, ma all’epoca usava un’altra traslitterazione del suo nome dall’ebraico, Uzi Katz. Come raccontato dal Boston Globe e confermato da diversi documenti rivelati dal Fatto, nel 1992 viene chiesto l’arresto per Uzi Katz e la moglie Ruth per il loro ruolo in una frode immobiliare. Con passaggi di immobili tra diverse società, riescono a farne lievitare il prezzo in modo da ottenere dalle banche mutui sproporzionati per quasi 5 milioni di dollari dell’epoca. Si occupa del caso l’Fbi. La moglie viene arrestata, per Katz c’è la richiesta. Arrivano anche a un passo dal chiudere un accordo con la Procura, una specie di patteggiamento, ma poi dei due si perdono le tracce. Nel 1999 Katz è ancora registrato nelle banche dati come “fugitive and defendant”, cioè ricercato in fuga.
Katz riappare come Oozi Cats nel 2002 in Italia, manager del fondo israeliano Polar che rileva Telit. La vicenda giudiziaria deve poi chiudersi in qualche modo, sembra nel 2006 da un documento che indica il mandato d’arresto come “dismissed” (annullato). E Cats continua a viaggiare negli Usa regolarmente per lavoro. Anche se usa i nomi “Oozi Cats” e“Uzi Kats”, mentre quello di “Uzi Katz” non solo viene abbandonato ma diventa difficile da rintracciare visto che su Google appaiono una trentina di omonimi tutti a Boston, dal violinista allo chef al l’imprenditore, una barriera protettiva quasi impenetrabile.
L’azienda non ha mai risposto in via ufficiale al Fatto. Ma nel comunicato di ieri Telit sottolinea che “le indiscrezioni su vecchie accuse a Oozi Cats negli Stati Uniti” sono relative “a fatti non collegati a Telit e notevolmente precedenti al suo incarico”.
COME RIPORTA il Financial Times, “Cats ha venduto 7 milioni delle sue azioni in Telit a maggio, raccogliendo 24 milioni di sterline che sembra di capire abbia usato per rimborsare prestiti personali che aveva contratto in dollari”. A maggio le azioni Telit valevano 350 sterline, ieri 118. A reggere l’azienda al posto di Cats sarà il direttore finanziario Yois Fait.
Non è la prima volta che un manager Telit viene coinvolto in vicende giudiziarie. Avigdor Kelner, manager israeliano di lungo corso, era il presidente di Telit quando si è quotata a Londra nel 2005. Deve lasciare nel 2007 per un’inchiesta giudiziaria che lo vedrà condannato nel 2014 a due anni, la stessa inchiesta che ha visto la condanna a 18 mesi dell’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert per corruzione (vicende immobiliari di quando era sindaco di Gerusalemme).
-35% in un giorno
Il cda nomina avvocati indipendenti per indagare, il titolo crolla di nuovo in Borsa
TELIT nasce in Italia nel 1986 per puntare sui cellulari. Vende portatili a Telecom Italia. Nel 2002, ormai ridotta a una scatola vuota, viene rilevata dall’israeliana Dai Telecom dietro cui c’è il fondo Polar per cui lavora il manager Oozi Cats. Sarà lui, con una cordata, a prendere il controllo nel 2007