Bocca della verità contro le fake news
Il programma sviluppato con i fondi anche di Soros
Fake
news addio? Dopo i passati tentativi di arginarle da parte di Google, Facebook e Twitter attraverso un contrassegno di rischio manipolazione, la battaglia dei “verificatori” contro la falsificazione globale passa ora alle maniere forti. E soprattutto automatiche e seriali. In veste di azzeratore di bufale, ci sarebbe un software in grado di operare, quando a pieno regime, un continuo fact checking - ovvero il controllo della veridicità dei contenuti -, per ristabilire così l’attendibilità delle notizie contro i rischi della propaganda, basandosi su dati, statistiche, elementi fattuali.
Il nuovo software anti-bufale, nasce per iniziativa della Full Fact, organizzazione con sede a Londra che lavora già da qualche anno nella verifica dei fatti in ambiti che spaziano dall’econo- mia alle politiche sanitarie, dalla sicurezza, alla scuola fino a Brexit. Il programma di verifica automatica, ci informa il sito dell’organizzazione, non è però ancora una realtà, dato che sarà disponibile non prima di 18 mesi. Per la sua realizzazione, ha ricevuto intanto finanziamenti sia dal fondo per l’innovazione delle notizie in digitale di Google, che dal papà di eBay Pierre Omidyar e dal magnate americano di origine ungherese George Soros.
COME FUNZIONEREBBE esattamente il software? In una prima fase, il programma scansiona parola per parola il contenuto delle notizie trasmesse via radio, tv o riportate dai quotidiani, confrontandole con notizie già verificate presenti nel proprio database. Ad un livello più avanzato, si sbilanciano gli sviluppatori, l’algoritmo sarà in grado di operare secondo il proprio sistema di fact checking, semplicemente attingendo a dati, statistiche e informazioni verificate.
“PIÙ L’INFORMAZIONE d istorta viene immessa nel mondo, meno abbiamo i mezzi di contrastarla”, spie- ga al quotidiano britannico Guardian il responsabile del progetto Mevan Babaker. “Noi proviamo a costruire un sistema immune”.
Il neologismo “fake news” è stato ampiamente utilizzata in corrispondenza dell’arrivo sulla scena politica di Donald Trump. Eppure, proprio in questi giorni, tuttavia, è stato proprio il presidente americano a ribaltare l’accusa, affermando che le notizie false vengono diffuse contro di lui dai grandi media ( Washington Post, New York Times, Cnn). All’establishment dell’informazione, The Donald contrappone le sue “Real News”, di cui si occuperà Lara, figlia del suo terzogenito. Anche quando il software anti-bufale sarà disponibile, difficile pensare che Trump ne sarà impensierito.